Gary Kelley - dall'Osservatore Romano. |
Qualche giorno fa un candidato in questa campagna
elettorale, sfruttando le paure generate dal fenomeno delle migrazioni, ha
detto che si rischia di perdere la nostra razza bianca. Chiedo scusa, ma che un
italiano parli di razza fa proprio ridere. E che lo dica in chiave populista e
razzista fa piangere.
Qual è la “razza italiana”? In Italia ci sono venuti
tutti, dalla preistoria fino agli ultimi secoli, spesso di razze chiaramente già
meticcie (ma esiste un gruppo etnico di razza pura al mondo?).
Da Wikipedia cito: Col nome di popoli dell'Italia antica[1] si indicano quelle
popolazioni stanziate nella penisola italiana durante
l'Età del ferro e
prima dell'ascesa di Roma.
Questi popoli non erano tutti imparentati sul piano linguistico o su quello genetico. La conformazione
dell'Italia,
lunga penisola distesa nel mar Mediterraneo, ne favorisce infatti i
rapporti con le regioni circostanti, ma, al tempo stesso, la sua natura
prevalentemente montuosa tende a separare e isolarne le popolazioni entro aree
geografiche circoscritte.Gruppi etnico linguistici antichi - Wikipedia. |
Sul piano linguistico, si può distinguere fra popoli parlanti lingue
indoeuropee e popoli parlanti lingue non indoeuropee. Al primo gruppo (di
lingua indoeuropea) appartenevano in particolare i popoli italici propriamente detti,
cioè parlanti lingue italiche;
a essi si ne aggiungevano altri, di lingua indoeuropea, ma non riconducibili
al ramo italico.
Indoeuropei non italici erano ad esempio i colonizzatori di
lingua greca. Altri
popoli, infine, non erano affatto
indoeuropei.
La classificazione di un certo numero di queste etnie non
è stata ancora chiarita. Il celebre studioso italiano Giacomo Devoto ha affermato la tesi
che le varietà indoeuropee che
confluirono in Italia furono
"infinite"[2].
In epoca più moderna le varie invasioni e dominazioni
aggiunsero una infinità forse superiore di apporti culturali e genetici e non certamente
tutti “bianchi”. A meno che contino in Italia solo i Longobardi. Ma questo non è
più razzismo, è ignoranza.
Meglio essere cristiani e confidare in Dio che conduce
la Storia e testimoniare il Vangelo. Il primo giorno oggi dell’ottavario di preghiera
per l’Unità dei cristiani ci fa accogliere come guide, quest’anno, dei fratelli
e sorelle dei Caraibi che celebrano l’intervento di Dio nell’opera di abolizione
della schiavitù. L’annuncio centrale del Cristianesimo è che Dio ama ogni uomo personalmente
e gli da uguale dignità, per cui nessun uomo può essere schiavo di un altro uomo.
Il razzismo invece porta allo sfruttamento delle razze inferiori e alla loro riduzione
in schiavitù. Pochi giorni fa qualche potente di turno ha parlato di “Stati
cesso” (shithole States) riferendosi proprio agli Stati dei Caraibi. Ma l’uomo è
come un soffio, Dio rimane in eterno e libera e il suo giudizio è quello che conta.
Questo è il testo
base scelto dal gruppo ecumenico che ha preparato il tema di questo anno (Esodo 15,1 -21):
Allora Mosè e gli
Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:
«Voglio cantare in
onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare
cavallo e cavaliere. Mia
forza e mio canto è il Signore, egli mi ha salvato. È il mio Dio e lo voglio
lodare, è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare! Il Signore è prode in
guerra, si chiama Signore. I carri del faraone e il suo esercito ha gettato nel
mare e i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mare Rosso. Gli abissi li
ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore, terribile per
la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico; con sublime grandezza abbatti i tuoi avversari, scateni il tuo
furore che li divora come paglia. Al soffio della tua ira si accumularono le
acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi in fondo al
mare. Il nemico aveva detto: Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino, se ne
sazierà la mia brama; sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano! Soffiasti
con il tuo alito: il mare li coprì, sprofondarono come piombo in acque
profonde. Chi è come te fra gli dèi, Signore? Chi è come te, maestoso in
santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi? Stendesti la destra: la
terra li inghiottì. Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai
riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora. Hanno udito i popoli
e tremano; dolore incolse gli abitanti della Filistea. Già si spaventano i capi
di Edom, i potenti di Moab li prende il timore; tremano tutti gli abitanti di
Canaan. Piombano sopra di loro la paura e il terrore; per la potenza del tuo
braccio restano immobili come pietra, finché sia passato il tuo popolo,
Signore, finché sia passato questo tuo popolo che ti sei acquistato. Lo fai
entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua sede, Signore,
hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore
regna in eterno e per sempre!».
Quando infatti i
cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare,
il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti
avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare. Allora Maria, la profetessa,
sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con
i timpani, formando cori di danze. Maria fece loro cantare il ritornello: «Cantate
al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e
cavaliere!».
Qualcuno l'ha presa male, quasi che io prendessi in giro gli italiani mentre i francesi sono di razza bianca pura. Se Hitler diceva con disprezzo: "fra 50 anni la Francia sarà una nazione nera", e non sbagliava molto in questo! Oggi le pattuglie di polizia nei treni di pendolari a Parigi sono normalmente costituite da un poliziotto/a di pelle bianca e uno di pelle nera, o con tratti chiaramente nordafricani. Ma il problema non è quello. No! io me la prendevo solo con chi pretende che gli italiani siano geneticamente una razza bianca pura. Il problema è l'integrazione. Ci sono in Francia persone perfettamente integrate culturalmente e positive per la società, che si sentono e son o perfettamente francesi, la cui famiglia poche generazioni fa era straniera. Così per grandi nazioni come gli Stati Uniti, il Regno Unito,ecc. Quando avevo 15 anni ho fatto un po di alfabetizzazione presso famiglie portoghesi e ho visto che il problema era la capacità di una società di integrare questi nuovi arrivati in modo da non creare ghetti. Il problema in Francia e altrove sono i ghetti. Aizzare le paure di elettori italiani sempre più vecchi non ferma il declino di una popolazione e neppure il fenomeno globale delle migrazioni ma crea i ghetti. L'impero Romano si è chiuso sui suoi privilegi e le sue pigrizie ed è stato travolto dai barbari.
RispondiElimina