Una coppia di Assistenti di volo, come sa il mondo intero, sono stati
sposati sull’aereo dal Papa sulla tratta Santiago – Iquique in Cile.
La solita coppia di ottimi giovani che pensa che per il
proprio matrimonio deve fare una festa memorabile e spendere molti soldi, in
una chiesa sentimentalmente cara al cuore. Con il terremoto i loro progetti sono
andati giù insieme alla chiesa prescelta. Quindi si sono sposati civilmente,
vivono come coppia stabile e fedele da 8 anni, con due bambini, in attesa che le
condizioni siano riunite per celebrare il matrimonio religioso “come conviene”.
Quando si presentano per la foto ricordo, il Papa intuisce che
qualcosa gli manca e fa la domanda. E li invita a sposarsi immediatamente, senza
soldi, senza macchinone, senza costoso abito bianco da sposa, senza invitati, senza inginocchiatoio,
senza Ave Maria di Schubert e senza cantante, senza fiori, senza riso sparato
fuori, senza ristorante. Solo i fotografi (molti!) presenti sul volo papale e due testimoni,
trovati anch'essi sull’aereo.
Solo il Sacramento, solo il consenso, solo la benedizione. Qualcuno
fremerà. Perché a loro che si amano e forse non sembrava che mancasse qualcosa,
il Papa, la Chiesa, gli dice: non vi manca la Cerimonia ma la grazia del
Sacramento. E questo è molto importante!, fondamentale!
Bravo papa Francesco. Ma io già lo sapevo avendo letto una
delle sue rare interviste quando era ancora Arcivescovo di Buenos Aires e
faceva di tutto perché i fedeli destabilizzati dalla crisi economica potessero
ricevere i sacramenti, anche quelli che non sapevano su quale marciapiede sarebbero
andati a dormire quella sera, anche i “cartoneros”. Siamo salvati per grazia,
conta la grazia. E i sacramenti accolti con fede da cuori semplici, danno la forza
della grazia.
“Il matrimonio! È il Sacramento che manca all’umanità!” ha
detto il papa a quella coppia.
Questo per rassicurare chi pensa che papa Francesco vuole relativizzare
i Sacramenti e la Fede cristiana. Per quelli che pensano che "se c'è amore, è tutto uguale" e "quando l'amore finisce, non c'è più niente". E per i saputelli che lo attaccano e lo chiamano eretico mentre non hanno mai letto “Amoris Laetitia” e non si sono mai messi alla pari con
la gente dei quartieri emarginati.
Questo soprattutto per incoraggiare tutti quelli che non
si sposano per mancanza di soldi.
La bellezza e la forza del Sacramento, per vivere la grazia,
per educare nella fede i figli, per non abituarsi alla vita senza la grazia, per
dire "sì!" per sempre, secondo la dignità di figli di Dio, la dignità della persona
che sposi e la tua propria dignità di persona capace di eternità.
Grazie papa Francesco!
Certo qualcuno verrà da noi “pretendendo” di essere sposato al
ristorante, nel proprio giardino, sulla spiaggia... Li sapremo accogliere e illuminare. Qualche
prete, pagato profumatamente, che celebra i matrimoni nei ristoranti, si
sentirà autorizzato adesso… Ma era già "autorizzato" dai soldi che riceveva. Già lo
faceva. Problema di guadagno.
Invece quanto saranno preziose le coppie delle nostre periferie che seguiranno
l’esempio dato da papa Francesco, loro che si sono messi a convivere perché lei,
magari sedicenne, era incinta e dopo quindici anni e quattro figli, aspettano ancora di avere i
soldi per sposarsi in chiesa, e lei aspetta ancora l'abito bianco e lui dice: "che problema c'è, io sto bene così"!
Nessun commento:
Posta un commento