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mercoledì 21 dicembre 2016

ANCORA CONFESSIONE DI NATALE

confessione alla Certosa
Jean Restout 1692
Un caro amico ha reagito: Mi hai insegnato che si devono confessare solo i peccati mortali. Che devo fare?

Intanto, bravo perché non hai peccati mortali. Poi, non ho detto esattamente questo. 
Ho detto piuttosto che l'assoluzione non ha data di scadenza, per cui, secondo l'insegnamento della Chiesa, solo chi è consapevole di peccato grave deve premettere l'assoluzione sacramentale prima di accostarsi alla mensa eucaristica. Cioè, solo chi ha fatto anche un peccato mortale deve assolutamente confessarsi prima di fare la comunione.

Per cui, se uno non ha fatto peccati mortali, non è obbligato a confessarsi prima di fare la comunione. In particolare quando non ci sono confessori disponibili l'idea che ogni volta uno si deve confessare prima della comunione priva molte persone inutilmente e ingiustamente della grazia particolare della comunione.


Questo non significa che uno non possa confessarsi anche in altre occasioni, con molto profitto. La confessione frequente ha sempre fatto parte della pedagogia per la crescita spirituale. Le comunità neocatecumenali organizzano delle celebrazioni penitenziali con confessione individuale ogni mese circa. 

Un mio confratello anziano raccontava che nelle Alpi si organizzava dei momenti di confessione per i pastori in cappelle di montagna, lontani dallo sguardo delle mogli davanti alle quali non bisognava apparire deboli, bigotti. Diceva che sentiva subito la differenza se uno si confessava solo a Pasqua (la legge) oppure anche solo una seconda volta, a Natale per esempio. 
Raccontava di un pastore, trascinato dagli amici (si può essere pastori ignoranti ed essere apostoli!) che accettò di confessarsi dopo tantissimi anni. Era così felice dopo l’assoluzione che offrì da bere a tutti e finì lui stesso un po’ brillo. Morì nel giro di pochi mesi. Confessato e in pace col suo Signore. 

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