Sant'Ambrogio celebra la Messa |
Dal felice
incontro della memoria di Sant’Ambrogio, Vescovo e Patrono di Milano, con le
letture del mercoledì della seconda settimana di Avvento, possiamo fare alcune
riflessioni.
Ambrogio era figlio
di importanti famiglie senatorie sia da parte di padre che di madre, cattoliche
da varie generazioni e con un’antenata martire. Ebbe un’ottima preparazione
culturale prima di iniziare la carriera come servitore dello Stato.
Riprendo da
Wikipedia: “Nel 370 (a 30 anni circa) fu
incaricato quale governatore della provincia romana Aemilia et Liguria, con sede a Milano, dove divenne una figura di rilievo nella corte
dell'imperatore Valentiniano I. La sua abilità di funzionario nel dirimere
pacificamente i forti contrasti tra ariani e cattolici gli valse
un largo apprezzamento da parte delle due fazioni.
Nel 374, alla morte del vescovo ariano Aussenzio di
Milano, il delicato equilibrio tra le due fazioni sembrò
precipitare. Il biografo Paolino racconta
che Ambrogio, preoccupato di sedare il popolo in rivolta per la designazione
del nuovo vescovo, si recò in chiesa, dove all'improvviso si sarebbe sentita la
voce di un bambino urlare «Ambrogio vescovo!», a cui si unì quella unanime della folla
radunata nella chiesa. I milanesi volevano un cattolico come nuovo
vescovo. Ambrogio però rifiutò decisamente l'incarico, sentendosi impreparato:
come era in uso presso alcune famiglie cristiane all'epoca, egli non aveva
ancora ricevuto il battesimo, né aveva affrontato studi di teologia.”
Anche da questo episodio
vediamo che Ambrogio non nasce in tempi facili e senza problemi. Non è uno
studioso isolato dal mondo. Eppure sceglie la mitezza e la misura, il lavoro di
composizione dei conflitti, piuttosto che la contrapposizione. Ha imparato fin
da giovane da Cristo, mite e umile di cuore.
L’episodio della
sinagoga della città di Callinico (oggi Raqqa, in Irak), nel 388, incendiata da un gruppo di cristiani, sembra smentire questo tratto.
Infatti Ambrogio chiede all’imperatore di revocare la decisione di obbligare il
vescovo, accusato di aver istigato i distruttori, a ricostruire il tempio a suo
spese. La preoccupazione di Ambrogio è di difendere il Cristianesimo, appena
diventato religione di Stato nel 380, come vera religione di fronte agli altri culti,
in particolare il giudaismo. La libertà di culto per i cristiani data solo da
pochi decenni.
Si
può comprendere fino ad un certo punto quello che fece sant’Ambrogio allora, data
la situazione generale, non si può approvare.
Sant'Ambrogio impedisce a Teodosio di entrare in chiesa |
Da
una parte questa reazione evidenzia la fermezza di carattere di Ambrogio, che manifesterà
in tutto il suo ministero episcopale. La mitezza può andare d’accordo con la
chiarezza e la fermezza. Un altro episodio lo dimostra: l’imperatore Teodosio aveva
fatto massacrare per rappresaglia 7000 persone, tutta la popolazione di una
cittadina. Ambrogio scrisse all’Imperatore vietandogli di comparire a Messa
finché non avesse chiesto pubblicamente perdono per quel fatto. Lo fece, e nella
notte di Natale venne riammesso ai sacramenti.
L’episodio
della sinagoga di Callinico, a carico di un uomo mite, abituato al dialogo e
alla pazienza, mette in risalto l’importanza della riflessione, della
elaborazione culturale. Oggi, con un’altra cultura nella società e nella Chiesa, sant’Ambrogio
si sarebbe comportato diversamente.
Infatti, appena eletto vescovo si mise umilmente alla scuola di un vecchio presbitero per essere istruito. Molto attivo
e presente nel governo della Comunità e nelle relazioni con le Istituzioni civili, Ambrogio tiene in massimo conto la
formazione spirituale e l’approfondimento culturale. Sarà lui a formare la "Liturgia Ambrosiana". Egli passa molto tempo nello
scrutare la Scrittura Sacra, per sé e per insegnare. È famosa l’immagine del futuro
sant’Agostino, non ancora battezzato, che viene a trovare Ambrogio per un
colloquio e si ritira perché lo vede assorto nella lettura della Bibbia e nella
preghiera.
Riprendo ancora da Wikipedia: “Secondo Gérard Nauroy,
«per Ambrogio l'esegesi è
un modo fondamentale di pensare piuttosto che un metodo o un genere: [...]
ormai egli "parla la Bibbia", non più con la giustapposizione di
citazioni dagli stili più diversi, ma in un discorso sintetico, eminentemente
allusivo, "misterico" come la Parola stessa». Per Ambrogio la
lettura e l'approfondimento della conoscenza biblica costituiscono un elemento
fondamentale della vita cristiana:
« Bevi dunque tutt'e due i calici, dell'Antico e
del Nuovo Testamento, perché in entrambi bevi Cristo.
[...] La Scrittura divina si beve, la Scrittura divina si divora, quando il
succo della parola eterna discende nelle vene della mente e nelle energie
dell'anima »
(Ambrogio, Commento al Salmo
I, 33)”
Beviamo anche noi Cristo, con abbondanza e intelligenza.
Nel nostro tempo, oltre alla scelta decisa della
umiltà e della mitezza, perché scelte da Cristo, ma anche perché più efficaci,
permettendo di andare in profondità, per trasformare la società e la vita delle
persone, si impone un’altra scelta: quella della formazione cristiana. Non a
caso la Chiesa ha rimesso in onore l’ “Iniziazione Cristiana” anche per gli adulti
già battezzati, e la “Educazione Permanente alla Fede”.
Prima Lettura Is 40, 25-31
Il Signore dà forza a chi è stanco.
Il Signore dà forza a chi è stanco.
Dal libro del profeta Isaìa
«A chi potreste paragonarmi,
quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
Levate in alto i vostri occhi e guardate:
chi ha creato tali cose?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e le chiama tutte per nome;
per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuna.
Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia via è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
Non lo sai forse?
Non l’hai udito?
Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 102
Benedici il Signore, anima mia.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.
Vangelo Mt 11, 28-30
Venite a me, voi tutti che siete stanchi.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Nessun commento:
Posta un commento