Visualizzazioni totali

venerdì 26 agosto 2016

SI PUO' ACCOSTARE VANGELO E TERREMOTO?

Spesso il Vangelo delle dieci vergini che abbiamo ascoltato oggi suscita una stessa osservazione: “perché le vergini sagge non hanno condiviso il loro olio con le altre? Sono state egoiste”. La domanda è legittima e c'è una risposta nella logica della parabola. Ma il senso profondo del Vangelo è un altro ed è subito chiaro: come a un matrimonio se sei uno dei testimoni non vai da sbadato col jeans perché hai dimenticato di procurarti un vestito da cerimonia, così la Vita eterna è un affare troppo importante perché tu non ti prepari al meglio. Devi essere pronto a mettere in secondo piano tutto il resto pur di poter accogliere lo Sposo. Così anche noi, ascoltando il Vangelo dobbiamo essere pronti a lasciare indietro gli aspetti secondari del testo e della nostra vita per rispondere in modo deciso alla proposta che ci fa oggi la Parola Viva di Dio per la nostra salvezza.

È come il terremoto. Se qualcuno avesse avuto la notizia che sarebbe crollata la sua casa in quella notte non avrebbe cercato di dare prima una spiegazione a tutte le domande, tipo: “perché a me questa notizia, perché i terremoti, perché in quella notte?”, ma avrebbe risposto a una sola domanda: “ci credo oppure no?” e nell’affermativa avrebbe deciso di scappare.


L’Amore di Dio è come un terremoto: troppo grande e potente perché tu possa analizzarlo in tutti i suoi aspetti prima di decidere se lasciarti coinvolgere o meno. Come non puoi dominare un terremoto, molto di meno puoi dominare l’Amore di Dio, rinchiuderlo nei tuoi schemi religiosi o nelle tue analisi scientifiche e culturali.

Così è la Croce di Cristo che ci manifesta l’Amore di Dio (prima lettura): è un terremoto, è qualcosa di troppo grande. Ancora oggi è scandalo per chi si chiude in una idea sacra ma solo umana di Dio; è stoltezza per chi vuole tutto aggiustare e comprendere con la sua intelligenza.  
L’Amore di Dio, per sua natura esige un atto di fiducia. La ragione riconosce le orme del divino ma anche i suoi limiti e, in funzione di questo, si abbandona. La fede non esclude la ragione ma è cosa di cuore, di cuore a cuore con Dio.

L’idea umana di Dio esclude la Croce. Vedi Islam! Ma anche noi cattolici siamo tentati continuamente di addomesticare la croce, di renderla innocua, di escluderla quanto più possibile. La Croce ti sfugge, presa sul serio ti destabilizza, non si lascia rinchiudere. Ma questo è il Dio cristiano. Questo è il Dio vero. La Croce e il suo potere di vita, di risurrezione è la Rivelazione di Dio, rivela la sua natura.

Umanamente il terremoto che ha distrutto tanti paesi nel Centro Italia e tante vite è solo un assurdo. L'Amore Crocifisso è potenza e salvezza di Dio per chi l'accetta, stoltezza per chi lo rifiuta. Mi annienta, distrugge la mia sapienza di sapiente e la mia intelligenza di intelligente (prima lettura), ma mi permette di guardare la morte, di trovare la speranza e un senso dove sembra regnare solo l’assurdo. Come ha detto un esperto: speriamo che la vita nelle tendopoli sia di breve durata perché all’Aquila si sono rivelate un inferno, con molte separazioni di  matrimoni, un consumo anomalo di medicinali di tipo ansiolitici, ecc.   
Beato chi scopre il Volto di Cristo crocifisso e risorto quando lo tocca la morte, la precarietà, l’assurdo di una vita sconvolta e svuotata dai punti di riferimento abituali. 




Prima Lettura  1 Cor 1, 17-25. Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
«Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti».
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 
Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. 

Canto al Vangelo 
  Lc 21,36 Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo. Vangelo   Mt 25, 1-13. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». 

Nessun commento:

Posta un commento