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domenica 21 agosto 2016

SFORZATEVI: PIU' VELOCE, PIU' ALTO, PIU' FORTE


Il Discobolo di Mirone
Ascoltando le letture di questa domenica probabilmente ha colpito la risposta di Gesù a quel tale che gli chiedeva: “Signore sono pochi quelli che si salvano?”. Gesù non dà un numero di salvati o una percentuale, ma dice: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno».

E subito la nostra idea di un Dio misericordioso comincia a vacillare. Ma se ascoltiamo seriamente le letture che il Signore ci ha offerto, emerge la visione stupenda di una moltitudine che viene da tutti gli orizzonti in uno spirito di fratellanza universale, e Dio che, da tutti i popoli, prenderà sacerdoti e leviti. C'è posto per tutti in paradiso. Nessuno è condannato in partenza e nemmeno dopo i peccati più gravi se si converte sinceramente. Le due immagini non sono contraddittorie ma complementare.

Questo ci dice quanto è importante ascoltare senza chiudersi in una prima impressione, in una prima emozione. Chiusura nello scoraggiamento o nel rifiuto presuntuoso della Parola che non ci piace per tener conto solo di ciò che comprendiamo, ciò che entra nei nostri canoni, fino a mettere in dubbio l’autorità del Signore, la validità della Scrittura. Noi non siamo sopra la Parola, come davanti a un problema di matematica o di parole crociate da risolvere. Siamo SOTTO LA PAROLA DI DIO, DISCEPOLI dell’unico Maestro, per lasciarci guidare. 

Probabilmente quel tale aveva dentro di sé uno di questi due atteggiamenti, scoraggiamento o presunzione, ed era bloccato. Gesù lo rilancia nella lotta, nella vita. 

La risposta di Gesù: “sforzatevi” traduce un verbo greco da cui proviene “agonismo”. Tutto ci porta al tema delle Olimpiadi che si stanno chiudendo, e il loro motto: “più veloce, più alto, più forte”
(Citior, Altior, Fortior). Se nello sport fatto in modo sano “vinci sempre” perché ti da salute, gioia, sviluppo psico-fisico e anche sociale con la competizione e con il gioco di squadra, non c'è dubbio che richieda anche impegno. Più forte è la competizione più forte è l'impegno.
Ma si può paragonare il Cristianesimo, un Cammino di Fede e di Amore allo Sport di competizione, addirittura alle Olimpiadi? Sì! Lo fa san Paolo (1 Corinti 9, 23 – 27): “Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro. Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato”.

Parole forti. Pensiamo però a quanti sacrifici fanno tanti atleti per anni per ottenere una medaglia olimpica: temperanti in tutto, trascinando il corpo in schiavitù, ripetendo all’infinito gli stessi gesti per migliorarli, superando i momenti di scoraggiamento e di disfatta. Quanta disciplina dietro ad un gesto che ci stupisce per la sua grazia e la sua spontaneità. Ho scritto spontaneità senza virgolette, perché la disciplina, la ripetizione, voluta, cosciente, libera il gesto finora solo potenziale, desiderato, lo rende puro, conforme a ciò che ha intravisto la mente. Lo fa diventare forza disponibile, cioè virtù.

E non varrebbe la pena fare lo stesso per superare la morte, per servire Dio e dargli gloria, rendere questo mondo più umano, più fraterno? Riconosciamo tutti umilmente che siamo pronti a fare sacrifici anche grandi per altri motivi, per altre mete, ma siamo più fiacchi per le cose di Dio, per la nostra conversione. Non scoraggiamoci ma è tempo di allenarci per essere figli del Regno di Dio e non rischiare di essere squalificati.
Questo significa sicuramente una grande lotta, un programma imponente, ma c'è con noi l’Allenatore sapiente e pieno di pazienza che incoraggia, sostiene. Non siamo soli.
Qual è il programma? Una sua parte stimolante ce la indica san Paolo: "Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno." (1Cor 9, 19-22)


Prima Lettura  Is 66, 18-21 Dal libro del profeta Isaia.
Così dice il Signore: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 116
Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. 

Seconda Lettura
  Eb 12, 5-7.11-13
Il Signore corregge colui che egli ama.

Dalla lettera degli Ebrei
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire. 

Canto al Vangelo
  Gv 14,6
Alleluia, alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Vangelo  Lc 13, 22-30 Dal vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».  


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