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giovedì 18 agosto 2016

LETTURE DEL 18 AGOSTO. IL PERICOLO DI TRASCURARE LA SALVEZZA

Partendo in Francia non ho dato una data di ripresa come fanno i blogger per bene: pensavo di avere lì una connessione facile. Chiedo scusa a chi avrà aperto invano. Oggi ho una buona connessione. Diciamo che il blog riparte normalmente lunedì 22 agosto.

Sentiamo che senza valori (l’amicizia, la fedeltà, l’onestà, ideali umani che ci elevano...) la nostra vita è piatta, come morta, anche se piena di beni materiali. L’uomo senza vita dello spirito è “morto”. Dice il salmo: “l’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.” Però ci rendiamo conto nella pratica di essere un po tutti molto materialisti e avidi di beni anche superflui o anche di valori che associamo al materialismo in quanto non sono conformi ai valori del Vangelo: siamo permalosi, orgogliosi, vogliamo primeggiare, spesso maldicenti….

Per un cristiano non esiste vita spirituale se non nello Spirito Santo che ha ricevuto credendo in Gesù risorto e decidendo di seguirlo come discepolo. Uno può essere molto colto, leggere, o non so ché ed essere spiritualmente morto.

Questo ci vuol dire Gesù nella parabola di oggi che forse leggiamo con una certa perplessità. Infatti Gesù presenta un re che fa un banchetto di nozze per il suo
Figlio e di fronte al rifiuto degli invitati li fa massacrare, invita poi altra gente, poveri, buoni e cattivi. Ma entrando nella sala di nozze, vede uno che non ha l’abito di festa e lo fa gettare fuori.
Piuttosto duretta come scena. Come si concilia con la misericordia di Dio che sempre la Chiesa annuncia e in particolare in questo Anno della Misericordia? Proviamo a dare punti fermi:

La Salvezza è gratuita e infinita in sé ma il pericolo è che la trascuriamo. Non biasimiamo un medico che avverte il suo paziente delle conseguenze funeste del suo tenore di vita, dei suoi vizi. Comprendiamo che dei genitori scuotano un figlio che comincia a chiudersi nella depressione, nella delinquenza o altro. Anche se è sempre meno frequente e in particolare c'è una vergogna diffusa a chiedere l’eccellenza a sé stessi o agli altri.  

Dio incontra in noi una apatia spirituale forte e ci vuole scuotere perché rischiamo di andare in perdizione. Il Vangelo di oggi ce ne presenta due forme:

-        -  Non entrare nella Chiesa perché si preferiscono le cose e le preoccupazioni di quaggiù. Ora riflettiamo: la vita è breve, i beni di questa vita non ci colmano anche se Dio ce li dà in abbondanza perché ne godiamo. NULLA DEVE DISTOGLIERCI DALLA SCELTA PER IL REGNO DI DIO. Scegliamo Dio e il suo Regno prima di tutto e il resto ci sarà dato in sovrappiù, dice Gesù. Provare per credere.

-       -  La seconda apatia è quella di chi entra nella Chiesa e avendo sentito che Dio lo ama così com'è, si adagia su questo e impone pure ai suoi famigliari o alla sua comunità i suoi difetti con arroganza, sotto il pretesto che appunto “Dio lo accetta così com'è”. Causando molte sofferenze.

Senza conversione non c'è salvezza. Purtroppo il pericolo di essere battezzati ma di non iniziare seriamente un cammino di conversione esiste e i santi ne erano ben consapevoli. Da noi tutti sono battezzati ancora neonati e spesso in famiglie che vivono poco la vita secondo il Vangelo. Questo moltiplica il numero di persone battezzate che non si curano di convertirsi al Vangelo e nemmeno di leggerlo e conoscerlo. È vero che Dio non condanna chi, per ignoranza e in buona fede, non ha mai saputo che la vita cristiana è altro di ciò che vive. Però questa persona vive meno bene perché non conosce il Vangelo della Vita.

Ma questo invito alla responsabilità non deve far dimenticare che il Signore accoglie SEMPRE chi ha il cuore contrito. E la parabola in questo senso è molto chiara, poveri storpi, buoni e cattivi, sono invitati al banchetto di nozze del Signore.

N.B.: in senso letterale l’abito nuziale di cui parla il Vangelo è il battesimo (la veste bianca). Nessuno può sedere al banchetto (l’Eucaristia) e mangiarne assieme agli altri se non è battezzato. Ma all’epoca in cui è stato scritto il Vangelo non c'era dissociazione tra il cammino di conversione e il battesimo. Nessuno riceveva il battesimo senza aver provato alla comunità che, seguendo Gesù, la sua condotta di vita si era conformata al Vangelo. Oppure nessun bambino veniva battezzato se non apparteneva ad una famiglia fedele.




Prima Lettura   Ez 36, 23-28 Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: «Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio». 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 50
Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. 

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno. 

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Canto al Vangelo
    Sal 94,8 Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.

Vangelo   
Mt 22, 1-14 In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: 
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. 
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».  

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