Visualizzazioni totali

venerdì 10 gennaio 2025

IL DEMONIO NON TENTAVA GESÙ MA GLI DAVA CONSIGLI GIUSTI / 04 La leggenda del grande Inquisitore



– Io torno a non comprendere, – interruppe Aljòsa, – egli fa dell’ironia, scherza?

– Niente affatto. Egli fa un merito a sé ed ai suoi precisamente di avere infine soppresso la libertà e di averlo fatto per rendere felici gli uomini. “Ora infatti per la prima volta (egli parla, naturalmente, dell’inquisizione) è diventato possibile pensare alla felicità umana. L’uomo fu creato ribelle; possono forse dei ribelli essere felici? Tu eri stato avvertito, – Gli dice, – avvertimenti e consigli non Ti erano mancati, ma Tu non ascoltasti gli avvertimenti. Tu ricusasti l’unica via per la quale si potevano render felici gli uomini, ma per fortuna, andandotene, rimettesti la cosa nelle nostre mani. Tu ci hai promesso, Tu ci hai con la Tua parola confermato, Tu ci hai dato il diritto di legare e di slegare, e certo non puoi ora nemmeno pensare a ritoglierci questo diritto. Perché dunque sei venuto a disturbarci?”.

– Ma che cosa significa: “Non Ti sono mancati avvertimenti e consigli?” – domandò Aljòsa.

PERCHÉ I MUSULMANI HANNO DIFFICOLTÀ A FARE LA PACE CON GLI EBREI? / 10 Gennaio 2025.

Il titolo è "Chiesa in Islam,
meditazione sull'esistenza
 cristiana in Algeria".
L'immagine che appare come una
 finestra con le sbarre invece dice:
"El Kenysat fy Dar el Islam"
La Chiesa nella casa dell'Islam.
Ma la grafica fa comprendere 
come la Chiesa - al rigo sotto -
sia un pò stretta in quella casa.
Meraviglia della scrittura araba
e finezza dello scrittore. 


Ho pubblicato il testo di Herbert Pagani, “Arringa per la terra” per far comprendere le motivazioni degli ebrei scritte con argomentazione e stile da uomo di pace (La Gioia del Vangelo: "MI DIFENDO DUNQUE SONO" / Domenica 05 -01 - 2025 ). Vorrei far comprendere anche le difficoltà dei musulmani riguardo alla Terra Santa senza entrare nel labirinto dei fatti che si succedono da più di un secolo (ho proposto di parlarne con calma a chi voleva quando è scoppiata la crisi il 7 ottobre ma senza riscontro). Invece voglio solo andare un momento alla radice che blocca qualsiasi soluzione finora. 

mercoledì 8 gennaio 2025

IL PRIMO PANE CHE GESÙ VUOLE DONARE / Feria propria 8 gennaio 2025



Ieri, un amico, scioccato dal moltiplicarsi di suicidi e di violenze gratuite, spesso domestiche, si chiedeva cosa poter fare. Santa reazione. E concludeva: moltiplichiamo le preghiere! Certo. Ma serve solo questo? Pregare, ma come?

Vediamo in molte occasioni nel Vangelo che Gesù aveva l’urgenza di dire la verità alle persone e di formarle per renderle sapiente e immune dagli attacchi del demonio. L’esperienza ci consolida sempre più in questa costatazione. Di fronte a qualsiasi difficoltà il rivolgersi a più alto e potente di noi è naturale, ma non basta se vogliamo vincere la battaglia della vita e scoprire la volontà di Dio che salva. 

“In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose”. Il primo pane che Gesù vuol dare è il suo insegnamento, l’annuncio della Vita eterna*. È il meno ricercato e il meno distribuito. 

Questo non significa che Gesù non sia attento ai bisogni materiali. Però facciamo il confronto tra la moltiplicazione dei pani di oggi, in mezzo ad un’Assemblea riscaldata nella fede da catechesi profonde sull’Amore di Dio e sul senso della vita e l’incapacità di Gesù di fare miracoli nella sua Nazareth per l’incredulità dei suoi compaesani: “Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua". E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità”. (Marco 6, 4-6).

* È anche il pensiero di Papa Francesco nel commentare questo Vangelo.


Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo   1Gv 4,7-10 Dio è amore.

martedì 7 gennaio 2025

E IL PRIGIONIERO RIMANE ZITTO? / 03 La Leggenda del Grande Inquisitore 09 01 25



– Io non comprendo bene Ivàn, che voglia dir questo – sorrise Aljòsa, che aveva sempre ascoltato in silenzio; – è semplicemente una fantasia delirante, o un errore del vecchio, un assurdo qui pro quo?

– Ammetti pure quest’ultima ipotesi, – scoppiò a ridere Ivàn, – se il realismo contemporaneo ti ha già tanto guastato che tu non possa tollerare nulla di fantastico; vuoi che sia un qui pro quo? E sia pure! È vero, – e tornò a ridere, – il vecchio ha novant’anni e da un pezzo la sua idea poteva averlo fatto impazzire. Egli poteva essere stato colpito dall’aspetto esteriore del Prigioniero. Poteva infine essere un semplice delirio, la visione di un vecchio novantenne sulla soglia della morte, sovreccitato per giunta dall’autodafé dei cento eretici bruciati la vigilia. Ma qui pro quo o fantasia troppo sfrenata, non è lo stesso per noi? L’importante qui è solo che il vecchio deve infine manifestare il proprio pensiero e lo manifesta e dice ad alta voce ciò che per novant’anni ha taciuto.

– E il Prigioniero rimane zitto? Lo guarda e non dice nemmeno una parola?

GESÙ FECE RISORGERE QUELLA BAMBINA A SIVIGLIA / 02 La leggenda del Grande Inquisitore. 08 01 25




Egli si ferma sul sagrato della cattedrale di Siviglia nel preciso momento in cui portano nel tempio, fra i pianti, una candida bara infantile aperta: c’è dentro una bambina di sette anni, unica figlia di un insigne cittadino. La bimba morta è tutta coperta di fiori. “Egli risusciterà la tua bambina”, gridano dalla folla alla madre piangente. Il prete della cattedrale uscito incontro alla bara guarda perplesso e aggrotta le sopracciglia. Ma ecco risonare a un tratto il grido della madre della bambina morta. Essa si getta ai Suoi piedi: “Se sei Tu, risuscita la mia creatura!”, esclama, tendendo le braccia verso di Lui. Il corteo si ferma, la bara è deposta sul sagrato ai Suoi piedi. Egli la guarda con pietà e le Sue labbra pronunziano piano ancora una volta: “Talitha kum”, “e la fanciulla si levò”. La bambina si solleva nella bara, si siede e guarda intorno sorridendo con gli occhietti sgranati, pieni di stupore. Ha nelle mani il mazzo di rose bianche col quale era distesa nella bara. 

LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE 01 / 7 01 25



Ieri scrivendo nel post: “Infatti molti tenteranno di riformare il progetto del Maestro sulla base di una religione più comprensibile, più ragionevole.“ pensavo alla Leggenda del Grande Inquisitore, una parabola straordinaria che si trova nel romanzo di Dostoevskij “I fratelli Karamazov”. Vale la pena leggere il testo intero. Sotto la penna di Dostoevskij è un atto di accusa contro la Chiesa cattolica romana mentre l’Ortodossia sarebbe esente di infedeltà al Vangelo. Comunque all'autore interessa esporre le ragioni del Nemico più che quelle di Gesù, in particolare riguardo alla grazia. Ma non importa. Questo testo ammirabile ci interroga e conta per ciascuno di noi esaminarsi, esaminare l’impostazione del proprio gruppo. Nel libro è Ivan Karamazov che racconta questo episodio di fantasia al fratello Aljòsa. (F. M. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Garzanti, Milano, 1979, vol. I, pagg. 263 e 282)


Diceva Ivan: La mia azione si svolge in Spagna, a Siviglia, al tempo piú pauroso dell’inquisizione quando ogni giorno nel paese ardevano i roghi per la gloria di Dio e con grandiosi autodafé si bruciavano gli eretici.

Oh, certo, non è cosí che Egli scenderà, secondo la Sua promessa, alla fine dei tempi, in tutta la gloria celeste, improvviso “come folgore che splende dall’Oriente all’Occidente”. No, Egli volle almeno per un istante visitare i Suoi figli proprio là dove avevano cominciato a crepitar i roghi degli eretici. Nell’immensa Sua misericordia, Egli passa ancora una volta fra gli uomini in quel medesimo aspetto umano col quale era passato per tre anni in mezzo agli uomini quindici secoli addietro. Egli scende verso le “vie roventi” della città meridionale, in cui appunto la vigilia soltanto, in un “grandioso autodafé”, alla presenza del re, della corte, dei cavalieri, dei cardinali e delle piú leggiadre dame di corte, davanti a tutto il popolo di Siviglia, il cardinale grande inquisitore aveva fatto bruciare in una volta, ad majorem Dei gloriam, quasi un centinaio di eretici. Egli è comparso in silenzio, inavvertitamente, ma ecco – cosa strana – tutti Lo riconoscono. Spiegare perché Lo riconoscano, potrebbe esser questo uno dei piú bei passi del poema. Il popolo è attratto verso di Lui da una forza irresistibile, Lo circonda, Gli cresce intorno, Lo segue. Egli passa in mezzo a loro silenzioso, con un dolce sorriso d’infinita compassione. Il sole dell’amore arde nel Suo cuore, i raggi della Luce, del Sapere e della Forza si sprigionano dai Suoi occhi e, inondando gli uomini, ne fanno tremare i cuori in una rispondenza d’amore. Egli tende loro le braccia, li benedice e dal contatto di Lui, e perfino dalle Sue vesti, emana una forza salutare. Ecco che un vecchio, cieco dall’infanzia, grida dalla folla: “Signore, risanami, e io Ti vedrò”, ed ecco che cade dai suoi occhi come una scaglia, e il cieco Lo vede. Il popolo piange e bacia la terra dove Egli passa. I bambini gettano fiori dinanzi a Lui, cantano e Lo acclamano: “Osanna!”. “E’ Lui, è Lui”, ripetono tutti, “dev’essere Lui, non può esser che Lui”. 


lunedì 6 gennaio 2025

DIO HA FRETTA / Epifania 2025




I Magi sono l’esempio di chi è pellegrino della verità. Trovare Gesù esige uscire da sé stessi. Ieri dicevamo di fargli nel proprio cuore almeno “una stanza per gli ospiti”. Mettersi in cammino lasciando comodità e sicurezze per aprirsi a ciò che non conosco è il modo migliore di fare spazio a Dio. Infatti tutto inizia in quel modo: “Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava”. (Ebrei 11, 8). Quel modo si deve ritrovare in ogni credente. Il popolo nel deserto segue la colonna di fuoco senza pianificare nulla, neppure la raccolta della manna. Le certezze ci sono ma come radice dalla quale cresce un albero verso l’alto sotto la guida dello Spirito Santo affinché il corpo di Cristo si dilati in numero ma anche in sapienza. 

La sfida che affronta la prima generazione cristiana è proprio quella di cui i Magi sono il primo segno: tutti sono chiamati ad entrare nel progetto di fratellanza universale voluto da Dio per essere salvi. Ognuno potrà lodare Dio in Spirito e Verità, nella propria lingua, secondo la propria cultura. 

Ma perché Dio non ha offerto subito la salvezza a tutti i popoli? Visto che egli non abbandona nessuno, allora appare chiaro che ha un progetto molto realistico modellato sulla psicologia umana. Attraverso un popolo Dio incarna con pazienza nell'Umanità uno Spirito . Per chi lo trova lento nell'intervenire in nostro soccorso, guardando i processi di apprendimento dell’uomo e i suoi meccanismi di resistenza al cambiamento, dobbiamo dire invece che Dio ha fretta e va molto veloce. Egli propone a persone che, appena prima aspettavano un Messia guerriero per Israele, di diventare i maestri universali dell’Amore per tutti i popoli! È pura follia sul piano umano. Infatti molti tenteranno di riformare il progetto del Maestro sulla base di una religione più comprensibile, più ragionevole.


La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa  Is 60,1-6 

domenica 5 gennaio 2025

A QUANTI LO HANNO ACCOLTO HA DATO IL POTERE / II Dom di Natale, 2025




La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto. Si comunica ai figli di Abramo. Di fatto, la Sapienza biblica è unica tra tutti i popoli, e abbraccia tutto il vivere umano. Ma addirittura il Verbo si è fatto carne, diventando uno di noi. Quindi i cristiani dovrebbero essere i più sapienti di tutta l’Umanità. È così in questa nostra Assemblea? 

Se credi in Gesù, e non ti senti sapiente, ecco san Giacomo: “Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all`onda del mare mossa e agitata dal vento; e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l`animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni” (Giacomo 1,5-8). Secondo il Vangelo di oggi si può dire diversamente: “A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” ( Giovanni 1,12-13).

Hai accolto il Verbo? 

"MI DIFENDO DUNQUE SONO" / Domenica 05 -01 - 2025


Luci di Hannukah,
festeggiata il 25 dicembre
questa volta 

Di passaggio a Fiumicino sento due turisti dire, sfogliando un giornale: “Fra guerre e attentati non si parla che di ebrei, che scocciatori…”

È vero, siamo dei rompiscatole, sono secoli che rompiamo le balle all'universo. Che volete. Fa parte della nostra natura. Ha cominciato Abramo col suo Dio unico, poi Mosè con le Tavole della Legge, poi Gesù con l’altra guancia sempre pronta per la seconda sberla, poi Freud, Marx, Einstein, tutti esseri imbarazzanti, rivoluzionari, nemici dell’ordine.

sabato 4 gennaio 2025

ALCUNE CARATTERISTICHE NECESSARIE DEL CRISTIANO / Tempo di Natale, 4 gennaio 2025

Gesù si voltò e disse:
"Che cosa cercate?"


San Giovanni ricorda il suo primo incontro con Gesù. 

Non nomina se stesso ma solo l’altro discepolo. Ha capito bene la lezione di Gesù sull’ultimo posto e la mette in pratica!  

“Seguirono Gesù”: incontrare Gesù, essere cristiano, significa seguirlo, fare un cammino che trasformi la vita. Non basta "credere e pregare". 

I discepoli vogliono stabilire un contatto solido con Gesù e quindi vogliono sapere dove trovarlo e gli dicono: “maestro, dove dimori?” Non si rendono conto che quella parola: “dimori” ha un senso più ampio del solo indicare un indirizzo. Gesù dimora nel Padre. È un dimorare l’uno nell’altro. Così sarà anche l'uomo diventato figlio di Dio, attraverso al Parola e lo Spirito Santo. 

«Venite e vedrete»: Gesù non dà risposte da imparare a memoria, ma vuole che facciamo esperienza, un’esperienza concreta di orari e luoghi: Giovanni si ricorda dell’ora esatta in cui ha incontrato per la prima Gesù, ma anche di illuminazione interiore. Gesù vuole amici che condividono il suo amore. Per questo risponde: “venite e vedrete”. 

Dopo questo incontro, Andrea incrocia suo fratello Simone e gli dice con sicurezza: “Abbiamo trovato il Messia”. Ma ci vorrà ancora molto tempo e molte lotte affinché possa dire di conoscere veramente Gesù Cristo.

Com'è la mia vita cristiana? Mi accontento di credere perché me l’hanno detto, o che bisogna sempre credere in qualche cosa? Credo e basta e mi considero convertito, magari sono pronto ad insegnare agli altri e a correggerli, oppure cerco di formarmi, di conoscere Gesù  sempre meglio, imparando dalla Chiesa e mettendo in pratica il Vangelo sempre più profondamente? 


Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo  1Gv 3,7-10

venerdì 3 gennaio 2025

TUTTI RICONOSCANO CHE NON C'È ALTRO NOME DA INVOCARE PER ESSERE SALVATI ... (Liturgia) / Santissimo Nome di Gesù, 3 gennaio 2025

IHS: Iesus Hominis Salvator,
Gesù Salvatore dell'Uomo.
(S. Bernardino da Siena)



Atena è la dea protettrice di Atene perché gli abitanti misero in competizione sull'Acropoli Poseidone e Atena e scelsero lei per il suo dono, l’ulivo, invece del mare offerto da Poseidone. 

I miti sono antichi come l’umanità, senza data di nascita. Autori antichi li mettono per iscritto, a modo loro, ma non ne sono gli inventori. I miti nascono in modo orale, senza dogmi perché sorti spontaneamente nel popolo che vi si rispecchia. Un mito è quindi “una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un dato contesto socioculturale o in un popolo specifico. Di solito tale narrazione riguarda dèi ed eroi come protagonisti delle origini del mondo in un contesto soprannaturale”. (Fonte Wikipedia). Il mito c'è. Non viene criticato. Questa è la prima fase. 

PIETÀ POPOLARE: PREGI E RISCHI / Cosa ha detto il Papa e perché è importante. Ajaccio in Corsica, 15 dicembre 2024




Papa Francesco è andato ad Ajaccio per una duegiorni sulla Religiosità Popolare. Nel suo intervento ha sottolineato le caratteristiche eccezionali del Mediterraneo come luogo di scambi e di progresso delle civiltà, e ricordato l’esperienza religiosa unica legata al Dio d’Israele, sviluppatasi in un popolo e un territorio che si affaccia sul Mediterraneo. Dopo aver informato la vita dei popoli, la fede cristiana ha perso poi la sua centralità con lo sviluppo di una cultura laica. Bisogna però evitare la contrapposizione pura e semplice tra le due culture:  


"Al contrario, è importante riconoscere una reciproca apertura tra questi due orizzonti: i credenti si aprono con sempre maggiore serenità alla possibilità di vivere la propria fede senza imporla, viverla come lievito nella pasta del mondo e degli ambienti in cui si trovano; e i non credenti o quanti si sono allontanati dalla pratica religiosa non sono estranei alla ricerca della verità, della giustizia e della solidarietà, e spesso, pur non appartenendo ad alcuna religione, portano nel cuore una sete più grande, una domanda di senso che li conduce a interrogare il mistero della vita e a cercare valori fondamentali per il bene comune.

mercoledì 1 gennaio 2025

LE MIE PREVISIONI PER IL 2025. / 01 - 01 - 2025

2025, si parte.


"Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?

 Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l`angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: