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lunedì 13 gennaio 2025

GIUBILEO 2025: SARÀ MIGLIORE DI QUELLO DEL 2000! / Lunedì, 1a sett. del T.O., dispari, 2025




Sabato sera sulla mia casula c'era il logo del Giubileo del 2000. Sulla stola del Diacono invece il logo di questo Giubileo 2025. Questo mi ha fatto pensare: cosa è rimasto del Giubileo del 2000? Sarà migliore quello del 2025? Noi che abbiamo la grazia di vivere un altro giubileo sapremo approfittarne? 

Oggi ricomincia il Tempo Ordinario col suo passo perseverante e deciso, e il colore verde simbolo proprio della Speranza. Le letture ci invitano alla conversione, alla metànoia, ossia al cambiamento di mentalità per adeguarci allo Spirito di Dio. Guai a chi si crede già convertito. “Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere”. (1 Cor 8,2-3). 

Il Vangelo di oggi ci invita a seguire Gesù, riportando la chiamata dei primi 4 apostoli, Pietro e Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni. Pietro, Giacomo e Giovanni emergeranno come le colonne della Chiesa. Sono tutti pescatori. Sapendo che Gesù è stato allevato a Nazareth (Luca 4, 16) e questa origine si riflette sul suo insegnamento molto vicino alla natura e all'agricoltura, la preferenza accordata a tre pescatori non può essere casuale. È il “Duc in altum” del 2000 di Giovanni Paolo II, il suo invito alla Chiesa a prendere il largo, ad essere “Chiesa in uscita” secondo il richiamo di Papa Francesco. Ciò che era necessario nel 2000 lo è ancora di più oggi. Gesù 2000 anni fa era veramente "Chiesa in uscita", percorrendo le vie della Terra promessa, senza esitare ad andare ogni tanto in territori pagani. Aveva però a cuore innanzitutto le pecore smarrite della casa di Israele che incontrava anche nelle Sinagoghe. Diciamo spesso, rovesciando la parabola di Gesù, che su 100 pecore non è più una sola smarrita ma 99 per una sola rimasta. Il problema è che delle 99 molte sono fisicamente nell’ovile pur avendo un atteggiamento spirituale che non corrisponde alla Buona Notizia. Sono entrate nell’ovile senza passare per la porta del kerigma e sono cresciute in buona fede senza quelle tracce necessarie per ogni cristiano e che costituiscono la struttura della vita ecclesiale. Hanno spesso pure responsabilità di insegnamento e di formazione, o comunque trasmettono questa impostazione sbagliata ai loro figli e nel loro ambiente. L’attenzione primaria data da Gesù all’insegnare “loro molte cose” (Marco 4,2), l’attenzione degli Apostoli affinché, appoggiati sulle Scritture si insegni “esattamente ciò che si riferiva a Gesù” (vedi Atti 18,24-25), il loro mettere in primo piano la predicazione e la formazione, prima dei sacramenti (“Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo”. (1 Corinzi 1, 17), non può non farci interrogare.


Dalla lettera agli Ebrei  Eb 1,1-6

 Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.

Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.

Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto:

«Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».


Salmo Responsoriale Dal Sal 96 (97)  R. Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.

Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.

 Annunciano I cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. A lui si prostrino tutti gli dèi! R.

 Perché tu, Signore, sei l'Altissimo su tutta la terra, eccelso su tutti gli dèi. R.


Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia. Il regno di Dio è vicino, dice il Signore: convertitevi e credete nel Vangelo. (Mc 1,15) Alleluia.

Dal Vangelo secondo Marco Mc 1,14-20

 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.    


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