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mercoledì 10 giugno 2020

DA QUALE PARTE SEI? / mercoledì X sett. T.O.



Non dovrebbe essere molto più difficile far comprendere oggi alla gente quello che Elìa spiegava agli israeliti: o il Signore Dio di Israele, oppure i baal! O il Dio di Gesù Cristo oppure le superstizioni, o Gesù come unico Signore e maestro o i vari idoli, talismani contro il malocchio, portafortuna e vari maghi e stregoni. Bisogna scegliere. Con l’episodio di oggi vediamo che per preservare l’Alleanza Dio è pronto a fare un  miracolo strepitoso, talmente l’idolatria è un peccato gravissimo. Forse la Chiesa è un po’ inerte su questo campo.
Ma perché la gente non comprende da sola? Il popolo vedendo agire Dio proclama: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Hanno capito subito vedendo Dio mandare dal cielo il fuoco sull’olocausto di Elìa mentre i baal sono rimasti silenziosi e inefficaci sull’olocausto dei loro profeti. Ma i nostri cristiani hanno visto il Signore agire nella loro vita? Sono stati educati a leggere la loro storia alla luce dell’azione di Dio? Certamente i nostri cristiani non hanno mai visto il loro ferro da cavallo, il loro corniciello rosso, intervenire a loro favore ma – che cosa avvilente! – solo per paura del “non si sa mai”, “porta male se lo tolgo”, “me l’hanno regalato” li mantengono “aret’a port”, oppure allo specchietto della macchina. Ma più avvilente ancora, non sono stati educati a scoprire nella loro vita i segni di Dio che li ama e li segue personalmente. I bambini del catechismo ringraziano perché hanno una famiglia, dei genitori che li amano, tanti giocattoli, ecc. E chi non ha queste cose, Dio non lo ama? Chi si ammala, Dio non lo ama? Chi prega e non è esaudito, Dio non lo ama?
Ma sopratutto non hanno ricevuto il suo Spirito che trasforma dentro. Spesso i segni sono la premessa per aprire l’anima al dono dello Spirito. Un segno che proviene da Dio è tale se porta già con sé un effetto dello Spirito, porta il suo frutto, anche se non comporta ancora la conversione a Dio. Per molti cristiani, Dio è tanto evanescente quanto sono le loro superstizioni.
Noi che non usiamo oggetti di superstizione siamo comunque provocati dal discorso di Elìa al popolo: «Fino a quando zoppicherai dei due piedi? Fino a quando sarai un po’ di qua, un po’ di là? Se il Signore è Dio, seguilo fino in fondo! Se invece i tuoi idoli sono Dio, seguili fino in fondo!»
Una difficoltà a impostare bene la propria vita proviene anche dal comprendere male il Vangelo, in particolare quello di oggi. Ma se ho chiaro che non si tratta di fare un compitino senza errori, o di usare Dio per realizzare il mio progetto, ma che invece si tratta di fidarmi di Dio, di entrare in comunione con lui, di seguirlo, lui farà il resto attraverso la mia storia, attraverso la sua Chiesa, nella sua Chiesa.

Prima Lettura   1 Re 18, 20-39
Questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti [di Baal] sul monte Carmelo. Elìa si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla.
Elìa disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che avevano eretto.
Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d’attenzione.
Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito. Elìa prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua.
Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elìa e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 15 
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero.
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.  

Canto al Vangelo 
  Sal  24,4
Alleluia, alleluia.

Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri,
guidami nella tua fedeltà e istruiscimi.
Alleluia.

Vangelo
   Mt 5, 17-19
Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

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