I farisei e gli erodiani riconoscono a Gesù di insegnare
“la via di Dio secondo verità”. Qualunque siano le loro intenzioni, sappiamo che
è proprio così: Gesù è veritiero e non guarda in faccia a nessuno ma “è nato ed
è venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità”. Egli è la Verità.
È quindi fondamentale per ogni uomo cercare la verità e comunicare la verità, essere veritiero. Pubblicherò di seguito un
messaggio di papa Francesco su questo argomento, con il quale vuole “offrire un contributo
al comune impegno per prevenire la diffusione delle notizie false e per
riscoprire il valore della responsabilità
personale di ciascuno nella comunicazione della verità”. In questo messaggio
usa spesso la parola responsabilità.
Ma dona anche le radici bibliche della verità che supera il concetto greco di verità che è “a-letheia”,
non-nascosto, svelamento. La verità biblica è una Persona. Seguendo Gesù possiamo
essere veritieri e questo comporta costruire relazioni positive e non metterci
mai al servizio della divisione, del discredito gettato sulle persone, ecc...
Oltre il messaggio del papa sul prossimo post, da meditare, i riferimenti immediati
sull’argomento nel Catechismo della Chiesa Cattolica si trovano nel Capitolo 2,
articolo 8, sezione III. Le offese alla verità.
Per finire leggiamo questa preghiera composta dal papa
a conclusione del suo messaggio ai giornalisti:
“Per questo, ispirandoci a una preghiera francescana, potremmo così
rivolgerci alla Verità in persona:
Signore, fa’ di noi
strumenti della tua pace.
Facci riconoscere il male che si insinua in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c’è rumore, fa’ che pratichiamo l’ascolto;
dove c’è confusione, fa’ che ispiriamo armonia;
dove c’è ambiguità, fa’ che portiamo chiarezza;
dove c’è esclusione, fa’ che portiamo condivisione;
dove c’è sensazionalismo, fa’ che usiamo sobrietà;
dove c’è superficialità, fa’ che poniamo interrogativi veri;
dove c’è pregiudizio, fa’ che suscitiamo fiducia;
dove c’è aggressività, fa’ che portiamo rispetto;
dove c’è falsità, fa’ che portiamo verità.
Amen.”
Facci riconoscere il male che si insinua in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c’è rumore, fa’ che pratichiamo l’ascolto;
dove c’è confusione, fa’ che ispiriamo armonia;
dove c’è ambiguità, fa’ che portiamo chiarezza;
dove c’è esclusione, fa’ che portiamo condivisione;
dove c’è sensazionalismo, fa’ che usiamo sobrietà;
dove c’è superficialità, fa’ che poniamo interrogativi veri;
dove c’è pregiudizio, fa’ che suscitiamo fiducia;
dove c’è aggressività, fa’ che portiamo rispetto;
dove c’è falsità, fa’ che portiamo verità.
Amen.”
Un'ottima indicazione per dare un nostro contributo alla Società nel giorno della festa della Repubblica Italiana.
Prima
Lettura 2 Pt 3, 12-15a.17-18
Aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra.
Aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra.
Carissimi, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza.
Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti: state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore dei malvagi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 89
Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Prima
che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.
Tu
fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Gli
anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
e il loro agitarsi è fatica e delusione;
passano presto e noi voliamo via.
ottanta per i più robusti,
e il loro agitarsi è fatica e delusione;
passano presto e noi voliamo via.
Saziaci
al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.
Canto al Vangelo Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati
Alleluia.
Vangelo Mc 12, 13-17
Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.
Canto al Vangelo Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati
Alleluia.
Vangelo Mc 12, 13-17
Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
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