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martedì 16 giugno 2020

FARO' VENIRE LA SCIAGURA SULLA VITA DI SUO FIGLIO! /



“Cosa fai di straordinario?” dice Gesù. Ma, perché?, io devo fare cose straordinarie? Certamente! Non ti rendi conto che essere cristiano è una cosa straordinaria? Essere figlio di Dio, chiamato per nome da chi ha creato l’Universo, essere talmente prezioso che Gesù è morto per te sulla croce, mentre chi ti sta vicino non muove un dito, e se lo muove poi te lo fa pesare...  
La prima lettura di oggi mostra il rapporto tra due piani: libertà-responsabilità individuale e condizionamenti familiari e sociali. I condizionamenti sono molto forti, ma più importante e forte è la libertà di ciascuno.
La Bibbia riconosce che Acab era istigato dalla moglie Gezabele. Eppure egli viene accusato dei suoi crimini, non può addossare a lei la colpa. Poteva e doveva scegliere di seguire il Signore, tanto più che è il re, una guida che deve dare l’esempio. Essendo re, è lui che ha fatto peccare Israele. Anche se questo non cancella la responsabilità di ciascuno e 7000 non hanno piegato le ginocchia davanti ai baal (1 Re 19,18).
Acab prende sul serio la minaccia di castigo e decide di fare penitenza pubblica del suo crimine malgrado Gezabele e tutta la Corte. Dio dà immediatamente valore a questo atto di pentimento e decide di allontanare il castigo promesso. Quindi se mi converto trovo misericordia da parte del Signore!
Ma c'è una frase che sciocca profondamente la nostra mentalità moderna: Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio”. Com'è possibile che Dio dica questo?
Questa nostra reazione assomiglia allo stupore di alcuni di fronte all’espressione ”occhio per occhio, dente per dente” mentre sono perfettamente d’accordo che chi gli ha graffiato la macchina paghi la riparazione, il che non è altro che “occhio per occhio e dente per dente”.
Se ho educato male il mio figlio il male porterà sciagura nella sua vita. A meno che scelga anche lui la via del bene e della fedeltà all’Alleanza, portando benedizione nella sua vita e in quella della sua famiglia. Ogni generazione può sempre scegliere tra il bene e il male. Ma è un’evidenza che portiamo, a diversi livelli, le conseguenze delle scelte di chi ci ha preceduto, e che chi ci segue porterà le conseguenze delle nostre scelte. Il cattivo costume sociale, l’inquinamento, per citare solo due esempi non troppo compromettenti, ne sono la chiara dimostrazione. Ma gli esempi sono infiniti.
Se Acab avesse continuato nella conversione, e avesse detto al figlio: “Figlio mio, finora ti ho dato tanti cattivi esempi ma adesso segui la nuova via che seguo, nella fedeltà al Signore”  avrebbe fatto moltissimo per lui. Purtroppo non fu così. Dio apprezza  in modo “esagerato” un suo singolo momento di pentimento sincero e ci incoraggia ad avere totale fiducia in Lui e nella sua misericordia, ma la conversione autentica è un’opera molto seria, che impegna tutta la vita. Dio invece invita Acab e tutti noi a perseverare fino in fondo.

Prima Lettura  1 Re 21, 17-29
Hai fatto peccare Israele.
Dal primo libri dei Re
[Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d’Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: “Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!”. Gli dirai anche: “Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue”».
Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: “I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl”. Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l’aveva istigato. Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio».

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 50
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia. 

Canto al Vangelo 
 Gv 13,34 
Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 5, 43-48
Amate i vostri nemici.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». 

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