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martedì 6 febbraio 2018

UN RITIRO PER INSEGNARE LA FEDELTA' ALLE COPPIE OMOSESSUALI?

Confesso che non sono riuscito a comprendere come una Diocesi italiana abbia potuto organizzare un ritiro allo scopo di insegnare a coppie omosessuali a rafforzare il loro legame. Certo tutti noi siamo invitati a crescere nella Carità. Ma è una cosa diversa.

Non ho tempo di scrivere e ci vorrebbero migliori condizioni per fare un discorso più approfondito ma soprattutto più carico di amicizia verso i fratelli e sorelle omosessuali, come chiedo tatto quando qualcuno mi vuole aiutare a vedere le situazioni mie che mi mettono in difficoltà. Non è assolutamente una condanna di persone sincere nel loro rapporto con il Signore, ma un ricordare la  Verità che va di pari passo con l'Amore. Così cresce l'Amore vero.

Quindi prego che questo copia incolla da "Amoris Laetitia" sia considerato per quello che è. Solo una utile citazione di un documento, molto più chiaro di quanto si è detto in giro, riguardo alla famiglia e a favore di essa. Quel progetto di ritiro, al netto di tutta la buona volontà, non corrisponde al pensiero di papa Francesco e della Chiesa.

Nessuno può pensare che indebolire la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio sia qualcosa che giova alla società. Accade il contrario: pregiudica la maturazione delle persone, la cura dei valori comunitari e lo sviluppo etico delle città e dei villaggi. Non si avverte più con chiarezza che solo l’unione esclusiva e indissolubile tra un uomo e una donna svolge una funzione sociale piena, essendo un impegno stabile e rendendo possibile la fecondità. Dobbiamo riconoscere la grande varietà di situazioni familiari che possono offrire una certa regola di vita, ma le unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso, per esempio, non si possono equiparare semplicisticamente al matrimonio. Nessuna unione precaria o chiusa alla trasmissione della vita ci assicura il futuro della società. Ma chi si occupa oggi di sostenere i coniugi, di aiutarli a superare i rischi che li minacciano, di accompagnarli nel loro ruolo educativo, di stimolare la stabilità dell’unione coniugale?

Nel corso del dibattito sulla dignità e la missione della famiglia, i Padri sinodali hanno osservato che «circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia»; ed è inaccettabile «che le Chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso».[278]
[278] Relatio finalis 2015, 76; cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali (3 giugno 2003), 4.


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