San Francesco ha fatto un commento così straordinario della perfetta letizia di cui parla la prima lettura di oggi che gli lascio la parola. Il Papa osserva però sullo stesso brano di san Giacomo che la pazienza prodotta dalla fede provata non è rassegnazione ma amore attivo e realista nello Spirito (http://www.vaticannews.va/it/papa-francesco/messa-santa-marta/2018-02/papa-francesco-messa-casa-santa-marta-.html). Gesù però sospira di fronte a coloro che si ostinano nella loro logica. Qualche sospiro è permesso commentava papa Giovanni XXIII!
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO, CAPITOLO VIII: FF 1836
Come andando per cammino santo Francesco e frate
Leone, gli spuose quelle cose che sono perfetta letizia.
Venendo una volta santo Francesco da Perugia a santa
Maria degli Angioli con frate Lione a tempo di verno, e ’l freddo grandissimo
fortemente il crucciava, chiamò frate Lione il quale andava innanzi, e disse
così: «Frate Lione, avvegnadiochè li frati Minori in ogni terra dieno grande
esempio di santità e di buona edificazione; nientedimeno scrivi e nota
diligentemente che non è quivi perfetta letizia».
E andando un poco, santo Francesco grida forte: «O
frate Lione, se ’l frate Minore sapesse tutte le lingue e tutte le scienze e
tutte le scritture, sì che sapesse profetare e rivelare, non solamente le cose
future, ma eziandio li segreti delle coscienze e delli uomini; iscrivi che non
è in ciò perfetta letizia».
Andando un poco più oltre, santo Francesco chiamava
ancora forte: «O frate Lione, pecorella di Dio, benché il frate Minore parli
con lingua d’Agnolo e sappia i corsi delle istelle e le virtù delle erbe, e
fussongli rivelati tutti li tesori della terra, e conoscesse le virtù degli
uccelli e de’pesci e di tutti gli animali e delle pietre e delle acque; iscrivi
che non è in ciò perfetta letizia».
E andando ancora un pezzo, santo Francesco chiamò
forte: «O frate Lione, benché il frate Minore sapesse sì bene predicare, che
convertisse tutti gl’infedeli alla fede di Cristo; iscrivi che non è ivi
perfetta letizia».
E durando questo modo di parlare bene di due miglia,
frate Lione con grande ammirazione il domandò e disse: «Padre, io ti priego
dalla parte di Dio che tu mi dica dove è perfetta letizia».
E santo Francesco sì gli rispuose: «Quando noi saremo
a santa Maria degli Agnoli, così bagnati per la piova e agghiacciati per lo
freddo e infangati di loto e afflitti di fame, e picchieremo la porta dello
luogo, e ’l portinaio verrà adirato e dirà: Chi siete voi? e noi diremo: Noi
siamo due de’vostri frati; e colui dirà: Voi non dite vero, anzi siete due ribaldi
ch’andate ingannando il mondo e rubando le limosine de’poveri; andate via; e
non ci aprirà, e faracci stare di fuori alla neve e all’acqua, col freddo e
colla fame infino alla notte; allora se noi tanta ingiuria e tanta crudeltà e
tanti commiati sosterremo pazientemente sanza turbarcene e sanza mormorare di
lui, e penseremo umilemente che quello portinaio veramente ci conosca, che
Iddio il fa parlare contra a noi; o frate Lione, iscrivi che qui è perfetta
letizia. E se anzi perseverassimo picchiando, ed egli uscirà fuori turbato, e
come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie e con gotate dicendo:
Partitevi quinci, ladroncelli vilissimi, andate allo spedale, chè qui non
mangerete voi, né albergherete; se noi questo sosterremo pazientemente e con allegrezza
e con buono amore; o frate Lione, iscrivi che quivi è perfetta letizia. E se
noi pur costretti dalla fame e dal freddo e dalla notte più picchieremo e
chiameremo e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto che ci apra e
mettaci pure dentro, e quelli più scandolezzato dirà: Costoro sono gaglioffi
importuni, io li pagherò bene come son degni; e uscirà fuori con uno bastone
nocchieruto, e piglieracci per lo cappuccio e gitteracci in terra e
involgeracci nella neve e batteracci a nodo a nodo con quello bastone: se noi
tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene
di Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere per suo amore; o frate Lione,
iscrivi che qui e in questo è perfetta letizia. E però odi la conclusione, frate
Lione. Sopra tutte le grazie e doni dello Spirito Santo, le quali Cristo
concede agli amici suoi, si è di vincere se medesimo e volentieri per lo amore
di Cristo sostenere pene, ingiurie e obbrobri e disagi; imperò che in tutti gli
altri doni di Dio noi non ci possiamo gloriare, però che non sono nostri, ma di
Dio, onde dice l’Apostolo: Che hai tu, che tu non abbi da Dio? e se tu l’hai
avuto da lui, perché te ne glorii, come se tu l’avessi da te? (1Cor
4,7). Ma nella croce della tribolazione e dell’afflizione ci possiamo
gloriare, però che dice l’Apostolo: Io non mi voglio gloriare se non
nella croce del nostro Signore Gesù Cristo (Gal 6,14)».
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco.
Amen.
Prima Lettura Gc 1,
1-11
La vostra fede, messa alla prova, produce la pazienza perché siate perfetti e integri.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella diaspora, salute.
Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni.
Il fratello di umile condizione sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece, di essere abbassato, perché come fiore d’erba passerà. Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco nelle sue imprese appassirà.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
Venga a me la tua misericordia e avrò vita.
Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua promessa.
Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti.
Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti
e con ragione mi hai umiliato.
Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Canto al Vangelo Gv 14, 6
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo Mc 8, 11-13
Perché questa generazione chiede un segno?
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
La vostra fede, messa alla prova, produce la pazienza perché siate perfetti e integri.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella diaspora, salute.
Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni.
Il fratello di umile condizione sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece, di essere abbassato, perché come fiore d’erba passerà. Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco nelle sue imprese appassirà.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
Venga a me la tua misericordia e avrò vita.
Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua promessa.
Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti.
Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti
e con ragione mi hai umiliato.
Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Canto al Vangelo Gv 14, 6
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo Mc 8, 11-13
Perché questa generazione chiede un segno?
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Nessun commento:
Posta un commento