«Ecco, egli è qui per la caduta e la
risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te
una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti
cuori».
Di fronte al Mistero
della Presentazione di Gesù al Tempio la Chiesa celebra la Vita Consacrata, questa
cosa che esiste come dono carismatico ricchissimo ma non si sa bene cos'è. Visto che tutti i
religiosi fanno voto di castità, si poteva prendere per la loro festa un giorno
in cui la Chiesa proclama la straordinaria frase di Gesù: “Vi sono
altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca” (Mt 19:12). Ma era troppo poco per caratterizzare
la vita religiosa. Anche perché pure i presbiteri secolari in occidente sono
scelti tra coloro che hanno sentito dentro di sé il grande dono di farsi
eunuchi per il Regno.
La vita consacrata è una scelta consapevole di vivere radicalmente il
Battesimo "per avere la vita e la vita in abbondanza" (cfr. Giovanni 10,10). Però anche persone sposate possono voler vivere in modo radicale il loro
Battesimo – e lo fanno – e tutti i battezzati sono consacrati a Dio proprio dai
sacramenti dell’iniziazione.
Una cosa è certa: vivere radicalmente il Battesimo è diventare Segno
di Contraddizione con l’Anima trafitta dalla Spada. Allora celebriamo tutti coloro, sposati e non, che seguono Gesù “Segno di
Contraddizione e con l’Anima trafitta dalla a Spada”. Le due cose non possono essere
separate. Essere Segno di contraddizione senza l’Anima trafitta, significa non amare.
Essere trafitto senza essere Libertà Profetica è una vita buttata inutilmente. Non
è facile "essere qui per la caduta di molti, perché siano svelati i pensieri di molti
cuori". Affidiamo alle mani materne di Maria questo nostro appello.
Mc 13:14 Quando vedrete l'abominio della desolazione stare là dove
non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella
Giudea fuggano ai monti;
Prima Lettura Ml 3,1-4
Entrerà nel suo tempio il Signore,
che voi cercate.
Dal libro del profeta Malachìa
Dal libro del profeta Malachìa
Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 23
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Seconda Lettura Eb 2,14-18
Doveva rendersi in tutto simile ai
fratelli.
Dalla lettera agli Ebrei
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il
sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per
ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere,
cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano
soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Canto al Vangelo Lc 2,30.32
Alleluia, alleluia.
I miei occhi han visto la tua
salvezza:
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.
Vangelo Lc 2,22-40 (forma breve: Lc 2,22-32)
I miei occhi hanno visto la sua
salvezza.
Dal vangelo secondo Luca
Dal vangelo secondo Luca
[ Quando furono compiuti i giorni della loro
purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il
bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge
del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire
in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la
legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele». ]
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele». ]
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
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