Umili e buoni Operai costruiscono Cattedrali che rimarranno per secoli una testimonianza di fede e bellezza. |
Tutto sommato c'è una comunità molto normale (qualcuno dirà
disperatamente normale), attorno a Gesù. Il Maestro parla e i discepoli, invece
di ascoltarlo pensano a tutt’altro, portano avanti le loro piccole guerre
personali. E Gesù? Sopporta, non si scandalizza, parte dal punto in cui si
trovano concretamente i suoi discepoli per formarli. Instancabilmente. C'è molto da imparare da questo atteggiamento di Gesù.
Ma c'è anche tanto motivo per sperare.
Gesù è riuscito
a fare di questi uomini grezzi e naturalmente ciechi nel loro egoismo dei santi che
hanno dato la vita per Dio e il prossimo.
Chi sale nella gerarchia ecclesiale, spesso è dotato per
fare il capo e ama pure farlo. Non c'è nessun male in questo. È portato, come si
dice. Per cui, però, diventa facile che un leader ecclesiale finisca presto per
pensare che è normale fare il padrone. Certo, farà in modo di essere un “buon
padrone”, giusto e generoso, ecc., ma sempre
padrone. Ora siamo chiamati ad essere buoni servi, e non buoni padroni. Buoni servi
e buone serve, non padroni e padrone.
Signore abbi pietà del “padrone”, della “padrona” che si
annida nel mio cuore, che vuole essere rispettato e servito, che pretende e si adombra, anche se sono confusionario e incapace o troppo pigro per
servire come padrone. Sono chiamato ad essere servo e non padrone, anzi, servo umile,
buono e fedele.
Non ringrazierò mai abbastanza il Signore di essere stato formato in una comunità religiosa dove era normale un giorno essere superiore (guardiano, servo) e domani semplice fratello della comunità. C'è un enorme vantaggio evangelico in questo: pone un freno alla terribile tendenza naturale dell'uomo a "fare carriera".
Prima Lettura Ger 18, 18-20
Venite, e colpiamo il giusto.
Dal libro del profeta Geremìa
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 30
Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Venite, e colpiamo il giusto.
Dal libro del profeta Geremìa
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 30
Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Canto al Vangelo Gv 8,12
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Mt 20, 17-28
Lo condanneranno a morte.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
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