Oggi è san Marco e festa della Liberazione in Italia.
Mi fa pensare alla Pasqua che è essenzialmente una festa di
liberazione. Ha tre livelli. Il primo è la Pasqua dei pastori, dei popoli semiti.
Col ritorno della primavera, si è liberati dalla stagione della fame e delle
malattie, del freddo e dell’oscurità. Per questo motivo si celebra al
plenilunio: 24 ore senza oscurità! Il secondo livello è quello della
liberazione dalla schiavitù: un popolo ritrova la sua libertà politica e una
identità propria. È la Pasqua di Mosè e del popolo ebraico. La festa della
Liberazione italiana è una Pasqua di secondo livello con la fine della guerra e
dell’occupazione straniera. Il terzo livello è la liberazione dai compromessi nella
propria coscienza col male e la vittoria definitiva su di esso e sulle sue
conseguenze (la morte). Questo passaggio è quello che compie Gesù e che sappiamo
essere possibile anche per noi in Lui. È la Pasqua dei cristiani che san Marco
ha annunciato col suo Vangelo e con la sua predicazione.
Gesù scende agli inferi per liberare le anime dei giusti |
Il senso del cammino e del vero progresso è dal primo
livello al secondo e al terzo. Con la fine della guerra e dei regimi che l'avevano causata, ci si è potuto anche liberare dalla miseria fisica e materiale che aveva
provocati. Ma si è pensato troppo che fosse questo “il Progresso”, l’unico
progresso. Il progresso non è di passare dal secondo livello al primo, ma dal secondo
al terzo. Anche se la Chiesa ha avuto le sue colpe e se la Buona Notizia è
alquanto diversa da ciò che ho vissuto in famiglia e in parrocchia, non è
liberandomi dal “giogo dei valori cristiani” che divento libero e progredisco.
Gandi diceva: ho liberato l’India, adesso devo liberare gli indiani.
Associato a san Marco, il Leone Alato è simbolo di Risurrezione |
Ma il Cristianesimo è venuto dal basso, perché persone
singole, famiglie, piccoli gruppi, aderivano liberamente alla grazia di Dio rivelata
in Gesù Cristo. E, senza mai liberarsi totalmente dalla ambiguità profonda
della Storia, i cristiani sono stati un fermento positivo nella società del loro tempo fino
a trasformarla in modo estremamente forte e significativo.
Oggi è come ieri e come sempre. Se ci sono dei cristiani (in
quantità ma sopratutto in qualità) che incarnano i valori evangelici ci sarà
una cultura cristiana e una società impregnata di valori cristiani. Diceva ancora
Gandi – a tutti - : Sii tu il cambiamento che desideri.
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