Visualizzazioni totali

venerdì 14 aprile 2017

LAVARE, LASCIARSI LAVARE / Giovedì Santo

Giotto - Lavanda dei piedi
Evidentemente i discepoli che avevano appena fatto il bagno avevano i piedi puliti. Magari qualche traccia di polvere, senza nessun odore. Il gesto di Gesù è simbolico. Ma è un simbolo così forte! Quel gesto reso indispensabile dalla preoccupazione di purezza rituale degli ebrei era affidato a un servo o al più giovane di tutti. E invece lo fa il Capo, colui che deve essere imitato da tutti e che, guarda caso, lungo la Storia viene sempre imitato più facilmente nei suoi difetti che nelle sue virtù. Dopo tanto camminare con Cristo nella Chiesa siamo ancora attirati dai segni del potere e non tanto dal potere dei segni evangelici. Se non fosse così, nessun Cardinale andrebbe in giro con la macchina di grossa cilindrata, nessuno abiterebbe in una lussuosa dimora degna di un Re, nessun cristiano correrebbe dietro ai titoli altisonanti che non hanno radice nel Vangelo. Ma tutti noi vorremmo essere crocifissi con Cristo, spogliati di tutto, pronti ad abbassarci, a chiedere perdono dei nostri errori, sicuri della Vittoria e della quantità incommensurabile di Gloria che è riservata agli amici dell’Agnello. Tutti faremmo a gara per lavarci i piedi gli uni gli altri e le nostre eucaristie avrebbero il pieno senso di fede che voleva Gesù.

Padre Henri Boulad (gesuita egiziano come Padre Samir Khalil, 90 anni, che vive al Cairo) nota che da alcuni decenni sta crescendo l’ateismo in Egitto, fenomeno nuovo per questo popolo. Si comincia a vedere persone di tradizione musulmana che rigettano ogni religione e fede, perché scandalizzati dai continui appelli alla violenza che vengono dalla parte dell’Islam al potere. Dall’altra parte persone di tradizione cristiana rigettano la fede perché vedono nella Chiesa solo una serie di riti vuoti. Gesù invece voleva trasformare il mondo accendendo un fuoco, quello dell’Amore, della fiducia nel Dio vicino ad ogni uomo che plasma una società di fratelli veri, uguali e liberi, solo sottomessi alla ricerca umile e instancabile della Verità che è Amore. Un’umanità che cammini nella ricerca del Volto di Dio.

Da noi l’ateismo è molto più antico. Allora non esisteva ancora il problema con l’Islam e le sue derive estremiste. Il Concilio riconosce che l’ateismo viene in parte dalla cattiva testimonianza della Chiesa, delle Chiese. Dal Concilio in poi la Chiesa ha abbandonato progressivamente tanti segni mondani, tanti segni di potere. Ci rendiamo conto che solo 60 anni fa esisteva, per parlare solo del papato, il bacio della pantofola, l’ascoltare il papa stando in ginocchio, la tiara, la sedia gestatoria, i flabelli, le scarpe rosse, il Noi maiestatis? E che lo stile dei vescovi stava a ruota? Partecipando all’incontro dei Movimenti con Giovanni Paolo II contemplavo la Basilica di san Pietro e il Colonnato della Piazza san Pietro e pensando a quanto ci è costato spiritualmente la sua costruzione con la vendita delle indulgenze, ringraziavo il Signore di come fosse oggi una struttura di rara bellezza, abbastanza grande per accogliere tante persone e, attraverso la santità di Giovanni Paolo II e la Chiesa, riempita di Spirito Santo.


Però comprendiamo che il cammino di ritorno al sogno di Gesù e alla sua semplicità deve proseguire. Oggi sembra che il papa, non solo per la sua santità personale, ma per il suo stile di vita e il coraggio dei suoi gesti e della sua predicazione, sia molto più avanti su questo cammino di tanti. L’unica soluzione è di amare Gesù, lasciarci lavare, purificare da Gesù e dalla sua Parola e di imparare ogni giorno un po’ di più a lavarci i piedi gli uni gli altri.


Vangelo  Gv 13, 1-15
Li amò sino alla fine

Dal vangelo secondo Giovanni 

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Nessun commento:

Posta un commento