La tensione sale attorno a Gesù. Non solo hanno deciso
di ucciderlo, ma vogliono togliere di mezzo anche Lazzaro in quanto testimone delle
sue opere e del suo potere. Essere suo amico comincia a diventare pericoloso.
Non possiamo non pensare agli ultimi atroci
attentati contro i cristiani ieri in Egitto. Una violenza barbara senza fine e che sgomenta.
In Egitto dove papa Francesco deve recarsi a fine mese. Conviene ancora andare?
Finora la risposta è sì. Con tutte le precauzioni. La Repubblica Centrafricana
sembrava molto più pericolosa nel senso che il Governo centrale era meno capace
di assicurare la sicurezza per un avvenimento preciso come la visita del papa,
e il contingente francese con missione ONU di Peace Keeping aveva raccomandato
di non fare questo viaggio. Eppure il papa ha pregato, si è fidato e ha sentito
di poter andare. È stato un momento di pace importante come segno per questa gente
barricata nei propri quartieri e dimenticata dagli interessi internazionali. Questo
non significa che papa Francesco, di fronte a nuovi elementi negativi non potrebbe
scegliere di rinunciare, in particolare per non mettere a rischio la vita di altre
persone. È capitato con Giovanni Paolo II che un progetto di viaggio sia
rimesso in discussione per questi motivi.
Forse la prima lettura ci da una chiave per comprendere
quale linea seguire per il papa e sopratutto per noi.
Isaia in questo testo famoso ci indica da una parte la
via della mitezza, del profilo basso, del dare valore massimo ad ogni segno
positivo, anche debole. Dall’altra parte è vista la tenacia con la quale il
servo di Dio combatte la sua mite battaglia fino alla vittoria finale. Non è
una linea di inerzia ma di grande iniziativa, perfino di grande riflessione
strategica ma con dei mezzi ben precisi. Che sono quelli del Vangelo, quelli scelti
da Gesù. Questa prospettiva ci affascina perché se si ammirano i violenti o comunque
gli uomini di successo, talvolta con invidia, amiamo solo i miti e gli umili. Ma
in un contesto di violenza, dove la linea che scegli comporta anche preservare
o meno la tua vita e quella dei tuoi cari, ti chiedi molto più sinceramente se questa
è la soluzione buona, se quello che propone il profeta è efficace. Ci sono veri
casi di coscienza ed è normale che li affrontiamo. La storia ci dice che la linea
della mitezza e dell’umiltà è molto efficace, non sempre appariscente ma
realmente di successo. Eppure il mondo quasi sempre sceglie un’altra linea e anche
noi abbiamo la mentalità del mondo dentro di noi.
In questi giorni contempliamo Gesù, le sue scelte, quello
che ha vissuto, per poter anche noi comportarci guidati dal suo Spirito.
Prima Lettura Is
42, 1-7
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento».
Così dice il Signore Dio,
che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Quando mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re:
tu solo hai compassione di noi peccatori.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 12, 1-11
Lasciatela fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
Dal vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
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