Tra ieri e oggi leggiamo
le prime pagine della Genesi, le prime pagine della Bibbia e cioè il racconto
della Creazione prima del peccato. Ciò che esce dalle mani di Dio è armonioso e
bello. “Dio
vide che era cosa buona.”
La lezione del Vangelo è
fondamentalmente la stessa: Dio, dopo il peccato non ritrova più una Creazione
armoniosa ma un mondo deturpato dal male. Fino al punto che, come
sappiamo, Satana è diventato il “principe di questo mondo”. Dio/Gesù non butta
questo mondo andato a rotoli, non lo disprezza, ma lo assume e lo ripara,
trasforma questa condizione umana molto degradata in via di salvezza e di
redenzione.
Tra le letture di ieri e quelle
di oggi c'è però una differenza. Le creature colpite dalle conseguenze della
ribellione a Dio, dal peccato, si ammalano e muoiono, soffrono e Gesù guarisce, ripara. Nella prima lettura e nel Vangelo di oggi c'è un elemento nuovo: la
cultura. Dio creando l’uomo crea anche il sabato. La distinzione tra i giorni della
settimana è culturale, non puramente naturale. Di sabato c'è sole o pioggia e
vento come tutti gli altri giorni, i sabati d’inverno sono giorni corti come tutti
i giorni di inverno. Ma Dio ne fa un giorno sacro. La cultura è ciò che distingue
l’uomo dalle altre creature. È vero, ogni forma di vita è forma,
organizzazione, e i gruppi di animali hanno una sorta di inizio di “tradizione
culturale”, ma non c'è paragone tra un modo di vivere di gruppi di animali e lo
sviluppo culturale che si osserva nell’uomo. In italiano la parola uomo indica
sia la specie umana che l’uomo maschio in opposizione alla donna femmina. In arabo
per l’uomo come specie umana si usa un termine che non ha nulla a che vedere
con il binomio maschio e femmina: si dice “Insàn” che è costruito sulla radice
di “Cultura”, “Civiltà”. L’uomo è diverso dagli altri esseri
viventi in quanto è civilizzato, civile. Questo è un concetto caro a papa Bergoglio.
Oggi è la giornata
nazionale di lotta contro il bullismo e 600 professori lanciano l’allarme
contro la “incultura” degli studenti di università. Io credo che in parte i due
fenomeni son legati.
Infatti notiamo nel Vangelo
di oggi che il peccato perverte, in questo caso, la cultura. Fin nel modo peggiore:
pervertire i mezzi che Dio ha dato all’uomo per rapportarsi in modo accessibile
a Lui. E Gesù ci libera dalla cultura pervertita, ci ridona la libertà di figli
di Dio.
Ritroviamo la nostra fierezza
di esseri umani e il progresso in Dio, nella nostra fede cristiana e non nelle aberrazioni delle
“culture di morte” che comprendono anche tutte quelle dell’ “istintività”,
della malintesa “creatività”.
Prima Lettura Gn
1, 20 - 2,4a
Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza.
Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza.
Dal libro della Gènesi
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.
Queste sono le origini del cielo e della terra quando vennero creati.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 8
O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
Canto al Vangelo Sal 118
Alleluia, alleluia.
Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.
Alleluia.
Vangelo Mc 7, 1-13
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
Nessun commento:
Posta un commento