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giovedì 23 febbraio 2017

giovedì VII settimana T. O. / NON ASPETTARE A CONVERTIRTI AL SIGNORE

preso da Internet
Le due letture di oggi concordano totalmente in quanto a metodo: una raccolta di detti messi insieme per comunanza di argomento e per assonanze di vocabolario (in particolare il Vangelo che fa vari passaggi: piccoli – conseguenze del peccato – fuoco – sale) e per contenuto centrale: non peccare, non pensare di imporre al Signore una tua giustizia o forza al di fuori di lui.

Il brano del Siracide è pieno di consigli molto concreti, molto attuali, molto preziosi, che vanno letti e meditati senza bisogno di grandi commenti. Per chi sa cercare e leggere, l’Antico Testamento è pieno di tesori utilissimi alla nostra vita spirituale di cristiani.

Notiamo la radicalizzazione del discorso di Gesù nei confronti della saggezza dell’Antico Testamento (taglia!). Si potrebbe pensare che Gesù è meno misericordioso del Dio dell’Antico Testamento. Un dato che sconvolge le idee ricevute. Gesù non è meno misericordioso ma più “esigente” perché vede nell’assoluto la Beatificazione dei Giusti e la Dannazione di coloro che si chiudono alla Grazia. Questa Verità è sommamente importante. Ci conforta ricordandoci la grandezza del dono di Dio che non si deve perdere in nessun modo, e distrugge ogni pretesa circa una “misericordia facilona” tipo: posso peccare tanto Dio è misericordioso. La misericordia di Dio manifestata in Gesù è infinita ma è “seria”. Gesù ci ha salvati con la sua morte in croce e ci chiama alla conversione.

Una precisazione è necessaria: Gesù dice taglia la mano, cava l’occhio che ti danno scandalo… Egli vuole dire: “allontana con la massima decisione il peccato da te”. La Chiesa si è concretamente trovata di fronte nei primi secoli ad alcuni cristiani che hanno preso alla lettera materialmente questa Parola ma non ne ha mai esaltato il coraggio (che c'era pure, bisogna riconoscerlo), e ha sempre condannato senza appello ogni mutilazione volontaria. 



Prima Lettura   Sir 5, 1-10
Non aspettare a convertirti al Signore.

Dal libro del Siràcide
Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
Non dire: «Chi mi dominerà?»,
oppure: «Chi riuscirà a sottomettermi per quello che ho fatto?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati»,
perché presso di lui c’è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 1
Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.  

Canto al Vangelo
    1Tess 2,13
Alleluia, alleluia.

Accogliete la parola di Dio
non come parola di uomini,
ma, qual è veramente, come parola di Dio.
Alleluia.


Vangelo 
  Mc 9, 41-50
È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. 
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».  

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