5. In un primo capitolo proporremo una lettura dossologica del Simbolo, per metterne in evidenza le risorse soteriologiche e quindi cristologiche, trinitarie e antropologiche. Sarà l’occasione per sottolinearne la portata e ricevere nuovo slancio nel cammino verso l’unità dei cristiani. Ma accogliere la ricchezza del Concilio di Nicea dopo 1700 anni porta anche a percepire come il Concilio nutre e guida la vita cristiana quotidiana: in un secondo capitolo, di tenore patristico, esploreremo come la vita liturgica e la vita di preghiera è stata fecondata nella Chiesa dopo il Concilio. Nicea costituisce una svolta tale per la storia del cristianesimo che, nel terzo capitolo, ci soffermeremo sul modo in cui il Simbolo e l’evento del Concilio rendono testimonianza dello stesso avvenimento di Gesù Cristo, la cui irruzione nella storia offre un accesso inaudito a Dio e introduce una trasformazione del pensiero umano, in altre parole un evento di Sapienza. Il Simbolo e il Concilio testimoniano anche una novità nel modo in cui la Chiesa di Cristo si struttura e adempie alla sua missione: essi traducono ciò che fu un evento di Chiesa. Infine, nel quarto capitolo, analizzeremo le condizioni di credibilità della fede professata a Nicea in una tappa di teologia fondamentale, che metterà in luce la natura e l’identità della Chiesa in quanto essa è interprete autentica della verità normativa della fede mediante il Magistero, e custode dei credenti, in special modo dei più piccoli e dei più vulnerabili.
6. «Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt 5,15). Questa luce è il Cristo, «luce da luce». Lasciarsene stupire significa trovare anche un nuovo slancio per presentare questa buona notizia con maggiore forza e creatività nello Spirito Santo. Questa luce rischiara in modo vivo la nostra epoca segnata da fermenti di violenza e di ingiustizia, piena di incertezza, che intrattiene un rapporto complesso con la verità, motivo per cui sembrano messe in difficoltà la fede e l’appartenenza alla Chiesa. La luce è tanto più viva e irraggiante quanto più è condivisa da tutti i cristiani, che così possono confessare la propria fede in una medesima marty̆ria, con una stessa testimonianza, così da contribuire ad attirare gli uomini e le donne di oggi a Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore:
L’essenziale per noi, la cosa più bella, la più attraente e ad un tempo la più necessaria, è la fede in Gesù Cristo. Tutti insieme, se Dio lo vuole, la rinnoveremo solennemente nel corso del prossimo Giubileo e ciascuno di noi è chiamato ad annunciarla ad ogni uomo e donna della terra. È il compito fondamentale della Chiesa.[9]
[9] Francesco, Discorso al Dicastero per la Dottrina della Fede, 26 gennaio 2024.
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