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Il nuovo Papa sarà uno di questi? |
Aspettando il nuovo vescovo di Roma, Papa della cattolicità, molti scrivono e alcuni fanno anche pronostici (anche Trump si è autocandidato, qualche cattolico lo sostiene ancora?) o si spaventano se il Papa nuovo non corrisponderà alle loro aspettative. Costanza Miriano con la sua scrittura sempre elegante pubblica un post il cui titolo è molto chiaro: Ho bisogno di una Chiesa che mi dica che solo Dio salva – il blog di Costanza Miriano. Ovviamente ne abbiamo tutti bisogno ma se qualcuno lo dice adesso che sta per iniziare il Conclave, è perché pensa che finora la Chiesa non ha detto abbastanza che solo Dio salva. Velatamente è una critica a Papa Francesco e questo risulta ancora più chiaro in molti commenti dei suoi lettori. Pensando alla Storia della Chiesa si constata purtroppo che questa critica si può rivolgere in ogni secolo alla Chiesa: gran parte della Chiesa non ha detto che solo Dio salva. Ma i santi lo hanno detto e mostrato attraverso la loro carne.
Ma torniamo a Papa Francesco che ha sempre lasciato a disagio Costanza Miriano: lo sa lei e i suoi amici che la prima cosa che ha detto ai Cardinali appena eletto fu che senza la Croce la Chiesa sarebbe solo una ONG; che nella esortazione apostolica Evangelii Gaudium (2013), Papa Francesco ha spiegato, come nessuno prima di lui, il primato del Kerigma, la sua ricchezza e sapienza, la necessità di ripeterlo spesso, in particolare nelle preparazioni al matrimonio; che Papa Francesco ha chiesto Itinerari Catecumenali per la Vita matrimoniale per i fidanzati e le giovani coppie, ma che da Arcivescovo di Buenos Aires egli rompeva gli schemi pastorali tradizionali per permettere ai piccoli del Vangelo e vari “cartoneros”, falciati dalla crisi economica, di ricevere i sacramenti con preparazioni semplificate perché “alla fine è la grazia che salva”? Lo sanno che Papa Francesco, così poco protocollare, colpiva per il suo raccoglimento e serietà nella Liturgia e ha espresso a più riprese la sua sofferenza nel vedere cellulari che filmano nelle celebrazioni, soprattutto se da parte di presbiteri e vescovi, e che egli ha chiesto che tutte le branche della Teologia precisino il loro rapporto con l’ Eucaristia, culmine e fonte della nostra salvezza?
Lo sanno infine che Dio si è incarnato e che “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (Gaudium et Spes) e che tutto il Concilio Vaticano II è Magistero solenne che non deve essere né rifiutato, né applicato solo parzialmente. E quindi quanto attiene all’immigrazione, la giustizia sociale, l’ecologia, la fratellanza universale, il dialogo interreligioso, se visto alla luce della Scrittura, fa parte della fede dei cristiani e del loro impegno di conversione?
Andando indietro nei secoli non è che la pienezza della Rivelazione fosse annunciata in tutte le parrocchie e nemmeno da tutti i vescovi e cardinali! Purtroppo, di fronte a molte persone sia preti che laici, a volte mi chiedo se "leggiamo lo stesso Libro”. Me lo chiedo anche per la carissima Costanza e i suoi amici, che mi sembrano rintanati nella loro trincea culturale, gente di fede ma un po' statici. Tra i farisei c'era Nicodemo e altri come lui, virtuosi, intelligenti e di buona volontà. Eppure san Paolo scrive: “Infatti rendo loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza”. (Romani 10, 2). Per quanto riguarda Costanza Miriano bisogna però sottolineare che lei conferma sempre la sua fedeltà alla Chiesa e il suo rispetto per le realtà ecclesiali approvate che non corrispondono alla sua sensibilità.
Sono certo che il prossimo Papa, come Francesco e i suoi 5 predecessori immediati, porterà avanti l’applicazione del Concilio Vaticano II. Chi crede che un Concilio Ecumenico può errare non crede a Gesù Cristo.
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