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sabato 3 maggio 2025

DIO NON TI ACCONTENTA PERCHÉ NON SI ACCONTENTA / Venerdì II sett. di Pasqua, 2025

Si ritirò di nuovo sul monte...


La prima lettura col saggio Gamaliele ci ricorda che ciò che non viene da Dio si dissolve col tempo. Anche se il peccato e il male rimangono nella Storia, le forme e i partiti si dissolvono. Ciò che Dio semina invece cresce e vive. La Chiesa è andata avanti senza altri mezzi che il Vangelo malgrado le persecuzioni esterne, ma anche interne. Interne perché l’uomo peccatore, anche quando non sceglie di tradire come Giuda, vorrebbe sedersi, vedere risolti i suoi problemi senza bisogno di conversione. L’uomo è pieno di energia se gli si promette di stabilire il regno di Dio sulla terra, se gli si chiede di lottare contro il partito avverso e demonizzare i suoi membri, ecc., ma molto più debole se gli si chiede di perdersi per ritrovarsi in Dio.

Lottare per la soluzione politica e sociale solo terrena è ciò che vogliono quanti hanno vissuto la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Vedono la grandezza di Gesù, non sbagliano nel capire che «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!», ma invece di seguirlo vogliono farlo re, trattenerlo, metterlo al loro servizio. Ma Gesù li delude. Non li accontenta perché non si accontenta. In tanti episodi Gesù dimostra a chi vuole ingabbiarlo che Dio non si lascia ingabbiare. È un Dio geloso che ci porta avanti per l’amore sconfinato che ha per noi e ci rende figli di Dio, simili a lui.   


Dagli Atti degli Apostoli  At 5,34-42

In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest'opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!».

Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù.

Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.


Salmo Responsoriale  Dal Sal 26 (27)  R. Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa. 

Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? R.

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario. R.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.


Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.  Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4b) Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni  Gv 6,1-15

In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».

Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.


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