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mercoledì 7 maggio 2025

CONCLAVE: COME LA CHIESA DIFENDE LA SUA LIBERTÀ / 07 maggio 2025.



Si apre finalmente il Conclave, ossia si apre chiudendosi con la chiave. Si è molto parlato in questi giorni del conclave di Viterbo nel 1270 causato dalla cattiva condotta di alcuni cardinali che, dice qualche storico degno di fede, prolungavano la Sede Vacante per arricchirsi alle spese della Chiesa. Questa iniziativa popolare fu recepita subito dal nuovo Papa che ufficializzò questo modo di eleggere il nuovo Papa, 4 anni dopo. Già, però, nel 1118 Papa Gelasio era stato eletto in un luogo tenuto segreto (un monastero) proprio per evitare interferenze esterne.  

Infatti, fondamentalmente, vediamo lungo i secoli come la Chiesa difese la libertà del Successore di Pietro e dei suoi elettori. Da quando l’Imperatore romano divenne cristiano si volle rendere sistematica la cristianizzazione dell’Impero. Il potere ebbe quindi interesse ad immischiarsi nell'elezione dei vescovi e in particolare del vescovo di Roma e la Chiesa ha lottato nel senso contrario.   

Infatti nei primi anni del Cristianesimo era l’assemblea dei cristiani che eleggeva il proprio vescovo. Era così anche a Roma. Ma dopo l’editto di Costantino del 313, il numero troppo grande dei cristiani e la loro sempre più scarsa conversione spinse già nel 336 Papa Marco a riservare l’elezione al Clero romano, vescovi, presbiteri e diaconi, ossia i “cardinali”. Ma fino al 769, il popolo, spesso manovrato dalle grandi famiglie, interveniva poi per confermare o disapprovare la scelta dei cardinali. 

Con l’Imperatore Giustiniano nel sesto secolo il Papa eletto doveva inoltre ricevere l’approvazione imperiale che divenne nel 824 un giuramento di fedeltà al Sacro Romano Impero, il cui compito era quello di garantire la sicurezza e la pace pubblica a Roma nella sua veste di «avvocato e procuratore della Chiesa». Queste pressioni delle famiglie nobili romane e dell’Imperatore portò al cosiddetto "secolo oscuro della Chiesa" che va dal 888 al 1046. Nel 1059 papa Niccolò II decise di affidare l'elezione ai soli cardinali vescovi (e non più i presbiteri e i diaconi). Fin dal secolo successivo si cominciò a nominare Cardinali vescovi di grandi città, non residenti a Roma. Così si formò il moderno "Collegio dei Cardinali". Questo permetteva di eliminare le interferenze dirette delle famiglie importanti dell'Urbe e rendere più difficili quelle di singoli re o dell'Imperatore. Ma rimasero comunque pressioni, ingerenze e anche diritto di veto durante il Conclave su singoli cardinali. Il veto era un diritto che si arrogavano ultimamente Francia, Spagna e Imperatore d’Austria, fino al Conclave del 1903 che elesse poi Pio X, il quale stabilì da Papa che mai più i cardinali avrebbero dovuto accettare un qualsiasi veto. 

La clausura, il limitare i contatti con l'esterno e soprattutto il giuramento di segreto assoluto e perpetuo, sotto pena di scomunica, sulle votazioni e tutto ciò che succede durante il conclave, preserva la libertà di ogni cardinale elettore, anche da ritorsioni successive. Questo giuramento di segreto riguarda non solo i cardinali ma anche tutte le persone che le accudiscono. 


Questo breve riassunto non rende conto di tanti avvenimenti secondari e della lotta, a volte temporaneamente vincente, dei poteri laici per riprendere un certo loro controllo sulla Chiesa. Come vediamo, la Chiesa si difende dai suoi stessi cardinali e servitori eventualmente infedeli, ma soprattutto difende loro dalle pressioni o tentativi di corruzione che vengono dall’esterno. Questo spiega anche perché l'elezione del nuovo vescovo di Roma sia così codificata anche nei minimi particolari. 


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