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lunedì 13 giugno 2022

NABOT DOVEVA NON OPPORSI AL MALVAGIO? / Sant'Antonio, 13 giugno.

 


Nabot rifiuta di dare la sua vigna al re Acab che è pronto a pagarla bene, perché è l' “eredità dei suoi padri”, chiaro riferimento all’Alleanza che include il dono della Terra Promessa. Acab cala la testa amareggiato. A Gezabele riporta il rifiuto di Nabot e non il motivo. E' segno della sua debolezza di fronte alla moglie? Non osa dirle che, in fondo, rispetta anche lui la religione dei padri che lei, invece, deride? Gezabele prende l’iniziativa e in nome del re organizza l’uccisione di Nabot, complici gli anziani e i notabili della città i quali sanno bene dove trovare scagnozzi pronti a tutto. Immagine nera del popolo di Dio che all'esterno è molto religioso… Certamente tutte queste persone, ognuno per la sua parte, sono colpevoli di questo crimine orrendo agli occhi di Dio e nostri.

Ma Nabot ha fatto bene a rifiutare? Infatti Gesù oggi dice di non resistere al malvagio! Se Nabot avesse accettato solo per timore di Acab e Gezabele, avrebbe salvato la vita ma avrebbe rafforzato il male. Ovunque nel mondo e in ogni tempo i poveri, i piccoli, subiscono sopraffazioni dai potenti. Karl Marx accusava la religione di essere “l’oppio dei popoli”, consolando la loro debolezza e miseria con la promessa di una giustizia ultraterrena illusoria invece di motivarli a lottare per i loro diritti. È vero che chi non è in grado di fare la guerra contro un altro re manda un ambasceria di pace o chi vuole costruire una torre… ( Luca 14,28 – 33). Il realismo è parte della fede. Ma nel caso di Nabot, oltre al diritto di essere rispettato, il motivo religioso è fondamentale e Acab lo comprende. Solo Gesù porta la fede a compimento permettendoci di adorare Dio in Spirito e Verità..

La Bibbia è in ogni caso tutto un messaggio di dignità dell’uomo, dei suoi diritti, anche l’ultimo, lo schiavo. All’accusa di predicare un “oppio dei popoli” come rispondiamo? E' chiaro che sulla terra c'è chi paga poco i suoi peccati e chi paga troppo. La dottrina del karma e della reincarnazione è un modo di sperare in una giustizia finale fondato proprio su questa costatazione. Noi invece crediamo che Dio consolerà tutti nell'aldilà. L'aldilà però non si vede! Tutti possiamo far esperienza in terra dello Spirito Consolatore che riempie il cuore di una speranza reale. Ma c'è di più. Gesù indica un metodo, un cammino, per raggiungere la giustizia terrena. Fondato sulla promessa di Dio, dimostra che così si ottengono cambiamenti più profondi e duraturi. La mitezza cristiana non è vigliaccheria né pigrizia. I cristiani lottano per la dignità di ogni persona e i suoi diritti!

Sant'Antonio fondando tutta la sua vita sulla Scrittura non è morto martire ma è diventato un gigante come predicatore e difensore dei poveri, formatore di evangelizzatori della Parola di Dio. Infatti venne chiamato da Papa Gregorio IX "Arca del Testamento".

 

Prima Lettura   1 Re 21, 1-16
Nabot venne lapidato e morì.

Dal primo libro dei Re
In quel tempo, Nabot di Izreèl possedeva una vigna che era a Izreèl, vicino al palazzo di Acab, re di Samarìa. Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; ne farò un orto, perché è confinante con la mia casa. Al suo posto ti darò una vigna migliore di quella, oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri».
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l’eredità dei miei padri!». Si coricò sul letto, voltò la faccia da un lato e non mangiò niente. Entrò da lui la moglie Gezabèle e gli domandò: «Perché mai il tuo animo è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: “Cèdimi la tua vigna per denaro, o, se preferisci, ti darò un’altra vigna” ed egli mi ha risposto: “Non cederò la mia vigna!”». Allora sua moglie Gezabèle gli disse: «Tu eserciti così la potestà regale su Israele? Àlzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la farò avere io la vigna di Nabot di Izreèl!».
Ella scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai notabili della città, che abitavano vicino a Nabot. Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot alla testa del popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini perversi, i quali l’accusino: “Hai maledetto Dio e il re!”. Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia».
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabèle, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedito. Bandirono un digiuno e fecero sedere Nabot alla testa del popolo. Giunsero i due uomini perversi, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo lapidarono ed egli morì. Quindi mandarono a dire a Gezabèle: «Nabot è stato lapidato ed è morto».
Appena Gezabèle sentì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Su, prendi possesso della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di dartela in cambio di denaro, perché Nabot non vive più, è morto». Quando sentì che Nabot era morto, Acab si alzò per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderne possesso. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 5
Sii attento, Signore, al mio lamento.

Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Sii attento alla voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.

Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.

Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.    

Canto al Vangelo 
  Sal 118 
Alleluia, alleluia.

Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Alleluia.

  
Vangelo   
Mt 5, 38-42
Io vi dico di non opporvi al malvagio.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle». 

 

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