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venerdì 24 giugno 2022

COME GESU' CERCA ANCORA LA PECORA SMARRITA? / Solennità del Sacro Cuore.

 


In un tempo in cui la gente era lontana dai sacramenti e dalla speranza della salvezza per il timore del Giudice Divino, il Signore stesso, tramite una monaca di Paray Le Monial e suo confessore gesuita istituì il Culto moderno del Sacro Cuore con la pratica dei Nove Primi Venerdì, aperta a tutti, clero compreso, che richiede solo un po’ di attenzione e un cuore sincero, e dà la sicurezza della conversione finale e quindi della salvezza a chi la esegue.

“Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna”. Con la rassegna il pastore vede se le pecore ci stanno tutte e in salute. “Che bello se Gesù tornasse a cercare le tante pecore smarrite!” Infatti non siamo lontani dalla battuta amara che dice: Gesù parla di una pecora smarrita, ma qui sono novantanove pecore smarrite e una rimasta! I nostri praticanti costanti sono circa il 6 %!  Gesù ci ha abbandonato? No, ma vuole l’ascolto, soprattutto della Parola di Dio e della Chiesa.

Ieri sono andato da una persona molto depressa. Già una volta il Signore le aveva mostrato come è sempre presente quando parliamo di lui, riuniti nel suo nome, come s’interessa di noi. Ieri, dopo un lungo colloquio, le chiedo: - Tu hai fede? - Molta! - Che significa? - Io continuo a pregare perché il Signore mi faccia stare bene. – Questo non è aver fede! E le spiego brevemente cosa è la fede. Poi dopo un Ave Maria invochiamo il Signore che ci dona Luca 24,12: Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto”. Le donne dicono di aver trovato la tomba vuota e angeli che annunciano che Gesù è risorto, "come aveva detto". Ma “Quelle parole parvero loro  (agli Apostoli) come un vaneggiamento e non credettero ad esse”. Malgrado lo scetticismo che lo invade (anche lui non ricorda ciò che Gesù aveva detto. Quando non credo il diavolo porta via la Parola di Dio), per Pietro tutto ciò che riguarda Gesù va verificato. E' annichilito dalla fine catastrofica del Maestro, dal suo rinnegamento di fronte a una piccola serva e dal tradimento di Giuda che ha riempito di collera ma anche di dubbio il cuore di tutti (Uno di voi mi tradirà. –Sono forse io, Signore? cf. Mt 26, 21-22), Eppure, Pietro si alza e corre al sepolcro. Questo è l'atteggiamento di fede.

Gesù ci cerca tramite la Chiesa, in particolare col Magistero che, purtroppo spesso viene trascurato, accolto con scetticismo, anche se la fede obbliga i fedeli a dare sempre al Magistero del vescovo e in particolare del vescovo di Roma “l'assenso religioso del loro spirito” (Lumen Gentium 25). In “Itinerari Catecumenali per la Vita Matrimoniale”, si  ricorda Familiaris Consortio n.66 che voleva per la preparazione prossima al matrimonio la forma di “un cammino catecumenale”. Familiaris Consortio è di ... 41 anni fa! Anche quando gli incontri per i fidanzati sono fatti bene, non vedo nessun Corso Prematrimoniale “come un cammino catecumenale”, eccetto il Cammino Neocatecumenale. Non valeva la pena fermarsi e mettersi in ascolto religioso della Parola della Chiesa già nel 1981?

 

Prima Lettura  Ez 34, 11-16
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare.

Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione.
Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.
Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia».
 
Salmo Responsoriale  
Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincàstro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

   
Seconda Lettura  Rm 5, 5-11

Dio dimostra il suo amore verso di noi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione

Canto al Vangelo 
  Gv 10,14
Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

  

Vangelo  Lc 15, 3-7
Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».

 

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