PRO MEMORIA PER I LETTORI
L'esercizio di un
ministero nella liturgia non è mai solo un fatto tecnico. Suppone la risposta
libera e consapevole di chi si rende disponibile anche a fare un'esperienza di
fede.
Dal punto di vista pratico, un segno che la
nostra formazione avrà raggiunto lo scopo è se riusciamo a far
scemare l’uso del foglietto da parte dell’Assemblea durante le letture,
rendendolo inutile. Qualcuno usa il foglietto perché non sa ascoltare o non è
disposto a farlo, e quindi la sua partecipazione è incompleta, in qualche
modo chiusa in se stessa. Ma altri lo usano perché la lettura non
permette la comprensione agevole dei testi. Nei due casi, buoni Lettori
aiuteranno a superare questi scogli.
La formazione spirituale. I
ministeri suppongono un'intensa vita di fede, un comprovato amore, la capacità
di servizio alla comunità cristiana, la decisione di dedicarsi con assiduità ai
compiti previsti (essere affidabile nei turni!), la competenza sufficiente per
svolgerli e la decisa volontà di viverne la
spiritualità propria.
spiritualità propria.
La formazione biblica. Grande
amore alla Parola di Dio e, quindi, frequentazione assidua della
Scrittura. «la formazione biblica deve portare i lettori a saper inquadrare le
letture nel loro contesto e a cogliere il centro dell'annunzio rivelato alla
luce della fede» (OLM 55; O.L.M.: Ordo Lectionum Missae, o Direttorio Omiletico).
La formazione liturgica. La
formazione liturgica deve ai Lettori la capacità di percepire il senso e
la struttura della liturgia della parola e il suo nesso con la liturgia
eucaristica. (cf. OLM 55).
La formazione tecnica. Tra l’Attore
e il Lettore le tecniche della comunicazione umana sono le stesse,
l’espressione però è diversa. Il Lettore non deve porre in evidenza se
stesso, ma il testo biblico. Egli è solo uno strumento: non legge un testo
qualsiasi ma proclama l'evento della salvezza.
Per proclamare la Parola di Dio davanti all'Assemblea
bisogna:
-curare l’atteggiamento: scegliere il posto dove sedere nella
Assemblea in modo da fare un percorso breve e razionale per salire all’ambone.
Non fare l'inchino mentre si sta in movimento, né cominciare o finire di
leggere mentre si sta in movimento. Avere una posizione eretta, semplice e
dignitosa mentre si legge: niente teste abbassate, o gambe disgiunte, mani in
tasca, ecc. Un bel sorriso all’Assemblea, un respiro profondo che scioglie la
tensione, aiutano la comunicazione.
-curare l’uso del microfono: se la voce rimbomba, la mia
posizione relativa al microfono è scorretta. La pro-clamazione, oltre che un modo di leggere deve anche regolarsi
al volume del microfono. Parlare per raggiungere l’ultimo seduto in fondo, ma non
assordare l’Assemblea.
-curare la comprensione previa della lettura (quindi
prepararsi): se il lettore stesso comprende bene ciò che legge, la sua lettura
risulterà molto più facile da comprendere per gli ascoltatori. Se invece egli non
comprende il senso del testo, esiterà nella lettura, disgiungerà parole che
sono unite dal senso, ecc., e questo renderà difficile la comprensione del
testo a chi ascolta.
-curare la dizione:
scandire, con voce chiara, tut-te-le-sil-la-be, pronunciare
in modo corretto e ad alta voce i nomi antichi e tutti i termini che esulano
dal linguaggio quotidiano e porre in modo corretto gli accenti. Non di rado vi
sono lettori che, mentre leggono, biascicano e “mangiano” la fine delle parole,
oppure abbassano la voce alla fine delle parole. In genere uno non si rende conto
di farlo. È importante eliminare questo difetto che disturba molto l’ascolto.
Rispettare scrupolosamente i segni di interpunzione. Tanto
più che la proclamazione esige un ritmo più lento della normale conversazione e
quindi delle pause più lunghe e più marcate.
Il punto indica una pausa lunga; per il punto e virgola o i
due punti la pausa deve essere di discreta lunghezza; la virgola indica una
pausa breve. Alcuni testi sono veramente difficili da leggere bene.
-Leggere dal Lezionario: abbiamo ancora lettori che leggono
dal foglietto. Per questo è di somma importanza che essi si preoccupino di
familiarizzare l'occhio con la disposizione grafica del Lezionario.
Non capiti che a
lettura terminata i lettori siano sazi, e l'assemblea si ritrovi ancora a
digiuno, perché è nulla o ben poco quello che ha compreso.
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