In
questi giorni stiamo svolgendo in parrocchia alcuni incontri di formazione per i
lettori delle nostre assemblee liturgiche. Ci sono ancora troppe improvvisazioni in questo servizio.
Il
lettorato è uno dei ministeri più importanti nella comunità ecclesiale. Una comunità
cristiana non può stare senza lettori. Sarebbe
un grande impoverimento affidare tutto al presbitero. Ma sopratutto è
importante che tutti, in particolare i lettori, si rendano conto dell’importanza
della Parola di Dio in mezzo a noi. E quindi, i lettori sentano la spinta a
condurre una vita sempre più santa per corrispondere alla dignità del loro compito
e diventare sempre più voce di Dio. Inoltre, come lo implica il loro servizio,
devono sviluppare una amore particolare per la Bibbia e la sua meditazione, una
comprensione profonda della dinamica della liturgia nel suo insieme, e migliorare
costantemente nella tecnica della proclamazione. Ma tra i vari aspetti, innanzitutto serve la
conversione personale. Il lettore è un testimone e un catechista.
Un
tufo nel passato ce lo conferma:
A Cartagine al tempo del santo vescovo e martire
Cipriano (210 ca – 258) i lettori erano di norma sempre e solo ministri
istituiti. Era il vescovo a designare questi lettori e ciò dice l'importanza
che si attribuiva a tale ministero. Nella Lettera 38 san Cipriano si scusa di
aver dovuto procedere all'istituzione di Aurelio (un laico arrestato durante la
persecuzione, che ha avuto il coraggio di professare la sua fede, chiamato confessore) senza previa
consultazione della comunità e spiega il motivo della decisione:
Istituzione |
«Nel conferimento degli
uffici ecclesiastici, fratelli carissimi, siamo soliti sentire in
anticipo il vostro parere e soppesare con comune deliberazione la
condotta e i meriti dei singoli. Ma non è necessario richiedere umane
testimonianze quando ci sono già stati tanti segni dell'approvazione divina. Il
nostro fratello Aurelio, giovane nobile, è stato già provato dal Signore ed è
caro a Dio; ancora fresco negli anni è già avanzato nella considerazione del
coraggio e della fede; è tra gli inferiori, se si considera la sua età, ma tra
i superiori per l'onore: qui ha sostenuto un duplice combattimento, per due
volte chiamato a confessare la fede e per due volte gloriosamente vittorioso con
la sua confessione. [...] Un tale uomo avrebbe meritato un grado più avanzato e
una maggiore promozione nell'ordinamento ecclesiastico, a stimarlo, non dagli
anni, ma dai meriti. Per il momento tuttavia abbiamo deciso farlo iniziare
dall'ufficio del lettorato. Niente infatti è più consono alla voce che ha
confessato Dio con gloriosa testimonianza che risuonare nella proclamazione
delle divine letture; e dopo le parole sublimi che hanno professato la
testimonianza di Cristo su cui si formarono i martiri; e dopo il palco
del tribunale, salire sull'ambone, là esposto allo sguardo di una turba di
pagani, qui allo sguardo dei fratelli, là ascoltato con diffidenza dalla folla
che lo circondava, qui ascoltato con gioia dalla comunità dei fratelli.
Sappiate pertanto, fratelli amatissimi, che costui è stato istituito lettore da
me e dai colleghi che erano presenti. So che voi volentieri accoglierete questo
evento, perché il vostro desiderio è che di persone così ne vengano istituite
il più possibile nella nostra Chiesa. E poiché sempre la gioia affretta le cose
e la letizia non può sopportare gli indugi, frattanto, nel giorno del Signore
egli ha iniziato a leggere per noi, e così l'inaugurazione del suo ufficio di
lettore è una buona promessa di pace». [...]
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