Preghiera ecumenica nella Cattedrale di Lund, ottobre 2016 - Fonte Reuters. |
“Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria
e il modo di fare memoria possono essere trasformati.”
“Facciamo appello a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche,
perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro
impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta.”
Fra pochi giorni si concluderà l’Anno
di commemorazione dei 500 anni della Riforma di Lutero. Qualcuno purtroppo rispolvera gli
anatemi su Lutero eresiarca (proprio così: eresiarca sarebbe “capo di eretici”
e come parola impressiona sempre un po’ di più) o altre cose del genere. Noi siamo
cattolici e tali rimaniamo. Proprio per questo possiamo e dobbiamo aprirci nella
Carità e l’Umiltà di Gesù agli altri il che non significa perdere la nostra identità
o rinnegare la fede insegnata dalla Chiesa Cattolica, ma appunto metterla in
pratica attraverso la conversione ogni giorno al Vangelo, come devono fare tutti
gli altri credenti in Cristo.
Ho pensato che sia importante
metterci nella prospettiva giusta per vivere questa conclusione e metto sul
blog il testo della dichiarazione congiunta firmata dal papa e dal Vescovo Munib Yunan,
Presidente della LWF (Lutheran World Federation).
In parrocchia verrà prossimamente la Pastora della Chiesa Luterana
di Napoli per un incontro. Vi terremo informati della data esatta. Cerchiamo di approfittarne tutti!
Qualcuno forse chiederà: per quali “doni
spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma” possiamo essere grati se
continuiamo a ritenere la dottrina di Lutero non conforme alla fede cattolica, anche se "abbiamo imparato che ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide". Senza
entrare nei particolari per mancanza di tempo, possiamo almeno pensare questo con
certezza, anche se è molto riduttivo: la Protesta di Lutero è stata innescata
da uno stato pesante di corruzione e disordine nella vita quotidiana della Chiesa.
Se non altro, Lutero ha fatto prendere coscienza in modo più forte di questa situazione
e “obbligato” i cattolici ad affrontare il problema e riformarsi. Il Concilio
di Trento è stato una risposta agli interrogativi posti da Lutero. Già solo questo
sarebbe un dono grande. Anche se, come detto, è solo un aspetto, non può non essere
riconosciuto dai cattolici meno aperti, o meno al corrente delle problematiche
della Storia della Chiesa.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA
in occasione della Commemorazione
Congiunta cattolico-luterana della Riforma
Lund, 31 ottobre 2016
«Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé
stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me» (Gv 15,4).
Con cuore riconoscente
Con questa Dichiarazione Congiunta, esprimiamo gioiosa gratitudine a Dio per
questo momento di preghiera comune nella Cattedrale di Lund, con cui iniziamo
l’anno commemorativo del cinquecentesimo anniversario della Riforma.
Cinquant’anni di costante e fruttuoso dialogo ecumenico tra cattolici e
luterani ci hanno aiutato a superare molte differenze e hanno approfondito la
comprensione e la fiducia tra di noi. Al tempo stesso, ci siamo riavvicinati
gli uni agli altri tramite il comune servizio al prossimo, spesso in situazioni
di sofferenza e di persecuzione. Attraverso il dialogo e la testimonianza
condivisa non siamo più estranei. Anzi, abbiamo imparato che ciò che ci unisce
è più grande di ciò che ci divide.
Dal conflitto alla comunione
Mentre siamo profondamente grati per i doni spirituali e teologici ricevuti
attraverso la Riforma, confessiamo e deploriamo davanti a Cristo il fatto che
luterani e cattolici hanno ferito l’unità visibile della Chiesa. Differenze
teologiche sono state accompagnate da pregiudizi e conflitti e la religione è
stata strumentalizzata per fini politici. La nostra comune fede in Gesù Cristo
e il nostro battesimo esigono da noi una conversione quotidiana, grazie alla
quale ripudiamo i dissensi e i conflitti storici che ostacolano il ministero
della riconciliazione. Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e
il modo di fare memoria possono essere trasformati. Preghiamo per la guarigione
delle nostre ferite e delle memorie che oscurano la nostra visione gli uni
degli altri. Rifiutiamo categoricamente ogni odio e ogni violenza, passati e
presenti, specialmente quelli attuati in nome della religione. Oggi ascoltiamo
il comando di Dio di mettere da parte ogni conflitto. Riconosciamo che siamo
liberati per grazia per camminare verso la comunione a cui Dio continuamente ci
chiama.
Il nostro impegno per una testimonianza comune
Mentre superiamo quegli episodi della storia che pesano su di noi, ci
impegniamo a testimoniare insieme la grazia misericordiosa di Dio, rivelata in
Cristo crocifisso e risorto. Consapevoli che il modo di relazionarci tra di noi
incide sulla nostra testimonianza del Vangelo, ci impegniamo a crescere
ulteriormente nella comunione radicata nel Battesimo, cercando di rimuovere i
rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità. Cristo
desidera che siamo uno, così che il mondo possa credere (cfr Gv 17,21).
Molti membri delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad
un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità. Facciamo
esperienza del dolore di quanti condividono tutta la loro vita, ma non possono
condividere la presenza redentrice di Dio alla mensa eucaristica. Riconosciamo
la nostra comune responsabilità pastorale di rispondere alla sete e alla fame
spirituali del nostro popolo di essere uno in Cristo. Desideriamo ardentemente
che questa ferita nel Corpo di Cristo sia sanata. Questo è l’obiettivo dei
nostri sforzi ecumenici, che vogliamo far progredire, anche rinnovando il
nostro impegno per il dialogo teologico.
Preghiamo Dio che cattolici e luterani sappiano testimoniare insieme il
Vangelo di Gesù Cristo, invitando l’umanità ad ascoltare e accogliere la buona
notizia dell’azione redentrice di Dio. Chiediamo a Dio ispirazione,
incoraggiamento e forza affinché possiamo andare avanti insieme nel servizio,
difendendo la dignità e i diritti umani, specialmente dei poveri, lavorando per
la giustizia e rigettando ogni forma di violenza. Dio ci chiama ad essere
vicini a coloro che aspirano alla dignità, alla giustizia, alla pace e alla
riconciliazione. Oggi, in particolare, noi alziamo le nostre voci per la fine
della violenza e dell’estremismo che colpiscono tanti Paesi e comunità, e
innumerevoli sorelle e fratelli in Cristo. Esortiamo luterani e cattolici a
lavorare insieme per accogliere chi è straniero, per venire in aiuto di quanti
sono costretti a fuggire a causa della guerra e della persecuzione, e a
difendere i diritti dei rifugiati e di quanti cercano asilo.
Oggi più che mai ci rendiamo conto che il nostro comune servizio nel mondo
deve estendersi a tutto il creato, che soffre lo sfruttamento e gli effetti di
un’insaziabile avidità. Riconosciamo il diritto delle future generazioni di
godere il mondo, opera di Dio, in tutta la sua potenzialità e bellezza.
Preghiamo per un cambiamento dei cuori e delle menti che porti ad una amorevole
e responsabile cura del creato.
Uno in Cristo
In questa occasione propizia esprimiamo la nostra gratitudine ai fratelli e
alle sorelle delle varie Comunioni e Associazioni cristiane mondiali che sono
presenti e si uniscono a noi in preghiera. Nel rinnovare il nostro impegno a
progredire dal conflitto alla comunione, lo facciamo come membri dell’unico
Corpo di Cristo, al quale siamo incorporati per il Battesimo. Invitiamo i
nostri compagni di strada nel cammino ecumenico a ricordarci i nostri impegni e
ad incoraggiarci. Chiediamo loro di continuare a pregare per noi, di camminare
con noi, di sostenerci nell’osservare i religiosi impegni che oggi abbiamo
manifestato.
Appello ai cattolici e ai luterani del mondo intero
Facciamo appello a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche,
perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro
impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta. Piuttosto che i
conflitti del passato, il dono divino dell’unità tra di noi guiderà la
collaborazione e approfondirà la nostra solidarietà. Stringendoci nella fede a
Cristo, pregando insieme, ascoltandoci a vicenda, vivendo l’amore di Cristo
nelle nostre relazioni, noi, cattolici e luterani, ci apriamo alla potenza di
Dio Uno e Trino. Radicati in Cristo e rendendo a Lui testimonianza, rinnoviamo
la nostra determinazione ad essere fedeli araldi dell’amore infinito di Dio per
tutta l’umanità.
Sotto, il link al sito Vaticano che riporta, oltre il testo di questa dichiarazione anche l’Omelia di papa Francesco durante la preghiera ecumenica nella cattedrale di Lund:
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