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venerdì 4 novembre 2022

MA IL PURGATORIO ESISTE DAVVERO? DOVE STA SCRITTO NELLA BIBBIA?

 


Commemorazione dei fedeli defunti, anime del purgatorio, messe per i defunti…. Ma il purgatorio esiste davvero? Dove sta scritto nella Bibbia?

Ascoltiamo cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica:


III. La purificazione finale o purgatorio

1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.

1031 La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze 621 e di Trento. 622 La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, 623 parla di un fuoco purificatore:

« Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt 12,32). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro ». 624

1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: « Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato » (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, 625 affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:

« Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, 626 perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere ». 627

(621) Cf Concilio di Firenze, Decretum pro Graecis: DS 1304.

(622) Cf Concilio di Trento, Sess. 25a, Decretum de purgatorio: DS 1820; Sess. 6a, Decretum de iustificatione, canone 30: DS 1580.

(623) Per esempio, 1 Cor 3,15; 1 Pt 1,7.

(624) San Gregorio Magno, Dialogi, 4, 41, 3: SC 265, 148 (4, 39: PL 77, 396).

(625) Cf Concilio di Lione II, Professione di fede di Michele Paleologo: DS 856.

(626) Cf Gb 1,5.

(627) San Giovanni Crisostomo, In epistulam I ad Corinthios, homilia 41, 5: PG 61, 361.

 

Quindi anche senza mai usare la parola “purgatorio” nei primi secoli, la Chiesa, sulla base della Scrittura e della Tradizione perenne, ha sempre creduto nella realtà di una purificazione ultima dopo la morte per coloro il cui Amore per Dio non è totale al momento del decesso. Ci sono altri passi che rafforzano questa logica di misericordia (che coloro che sono già defunti possono essere aiutati spiritualmente), come per esempio 1 Cor 15,29. Ma bastano questi tre paragrafi del Catechismo per rendere salda la nostra  fiducia nella verità del purgatorio. 

(vedi anche il commento al 2 novembre: La Gioia del Vangelo: PURGATORIO, IL LUOGO DEI FALLITI CHE PERO' E' L'ANTICAMERA DEL PARADISO / 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti.)

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