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lunedì 28 novembre 2022

ANCORA SUOR CRISTINA / CONCLUSIONE

 


Bisogna saper scrivere. Anche se nel post precedente (La Gioia del Vangelo: SUOR CRISTINA SCUCCIA, FRA' SERENO E ALTRI, E SANTA CECILIA / Santa Cecilia, 22 novembre 2022davo vari esempi di persone uscite dalla vita religiosa per una vita di fede più autentica, concludevo con l’esempio negativo di Suor Sorriso. Rileggendo, mi sono reso conto che questa conclusione era poco felice perché le persone rimangono spesso colpite emotivamente dalle ultime righe, e l’ho corretta subito. Infatti, a qualcuno che aveva letto la prima stesura sembrava che associassi in modo stretto Suor Cristina e Suor Sorriso e me l’ha fatto notare.

Questa persona contestava anche il fatto che rifiutare la grazia porta effetti negativi perché presenta – diceva – “ancora l’idea di un Dio arcaico pronto a punire se non lo si segue. Questa visione, secondo il mio modesto parere, è quel modo di vedere che allontana i fedeli e lascia in Chiesa solo i radicali, coloro che camuffano l’odio in fede”.  La posizione di questo amico è molto comune. Comunque molti pensano che “se Dio mi ha dato la vita e la libertà devo poterla vivere come mi pare e nella vita si cambia, ognuno è libero di fare le scelte che vuole, è normale… Altrimenti sarebbe predestinazione”.

Bisognerebbe affrontare seriamente e in modo approfondito il tema della libertà che nella mentalità comune viene confusa con il libero arbitrio slegato dal fatto di essere creature. Il libero arbitrio è "libertà di" ma questo non è libertà completa se non è anche "libertà da", libertà dal male, e se non è "libertà per", cioè ideale e donazione. Dio ci ha creati per amore e ci ha insegnato a cercare il bene e rigettare il male, perché la vita è bene e il male la distrugge. Dio vuole la nostra felicità, non ci punisce, ma come dice il primo verso della Didachè:  Due sono le vie, una della vita e una della morte, e la differenza è grande fra queste due vie.” E dice il Maestro di Nazareth: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». (Luca 9, 62). Questo non è un giudizio su Cristina Scuccia e su nessun’altro, ma è la Parola di quel “Dio arcaico” che ce l'ha data “perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. (Gv 15:11). È la gioia di chi ha trovato un tesoro e anche se gli costa tutti i suoi averi, compra il campo nel quale si trova quel tesoro (Mt 13,44).

Papa Francesco indica in questa gioia che sovrabbonda sul costo della scelta, un segno del buon discernimento (La Gioia del Vangelo: 01 COSA E' IL DISCERNIMENTO? A COSA SERVE? / 01 Catechesi di Papa Francesco). Nessuna predestinazione dunque, ma libertà e gioia come insegna la Chiesa da quando ha iniziato a gridare al mondo la Buona Notizia.

 

 

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