Perché c'è il purgatorio? Perché siamo una banda di
falliti, amati da Dio e che manifestano la volontà del Padre di non perdere
nessuno de suoi figli. C'è il rischio dell’inferno, della perdizione, ed è
assolutamente tremendo! Diceva un mio professore di Teologia: “l’inferno
esiste. È una realtà di fede incontestabile e chiaramente indicata dalla
Scrittura. Anche se faccio fatica ad accettarla. Una cosa è sicura: io non
voglio andarci”. L’unica giustificazione è la dignità immensa della nostra
libertà umana e quindi la responsabilità che ognuno ha della propria vita per determinare
la sua sorte eterna.
Ma se noi non vogliamo andare all’inferno, meglio e più
di noi il Signore non vuole che ci andiamo. Ed ecco il purgatorio. Mette in
evidenza il suo amore che salva chi crede. Solo la fede salva, non i meriti. Con
i meriti apriamo il cuore a Dio, rafforziamo la nostra fede, diamo gloria a chi
assieme al dono della vita ci ha dato anche tanti talenti e carismi, aiutiamo
il prossimo a salvarsi. Ma non meritiamo il paradiso. È troppo grande per essere
meritato.
Ma il purgatorio, pur essendo l’anticamera sicura
del paradiso, rimane comunque il luogo dei falliti: di coloro che potendolo, non
si sono fidati in pieno dell’amore di Dio, di coloro che non hanno creduto nel Figlio
dell’Uomo come unico Salvatore, non gli hanno aperto il cuore fino in fondo. Il
paradiso è per coloro che hanno peccato sì, per fragilità, ma hanno appoggiato
la loro vita tutta alla Misericordia. Il Regno di Dio è di coloro che lo
accolgono come i bambini. “Non ho mai avuto paura di andare all’inferno –
diceva santa Teresina – i bambini non si dannano mai!”
Onore ai santi. Onoriamo anche i defunti del purgatorio.
Hanno combattuto, hanno mantenuto la fede in Cristo nelle loro prove, anche se
in modo imperfetto per qualche motivo. Ci invitano a fidarci totalmente, come bambini.
Prima
Lettura Gb 19,1.23-27a
Io lo so che il mio Redentore è vivo.
Dal libro di Giobbe
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Il
Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Una cosa
ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Ascolta,
Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.
Sono
certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Seconda Lettura Rm 5,5-11
Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei
nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli
empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno
oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di
noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per
mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con
Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo
riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo
pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora
abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Canto al Vangelo Gv
6,40
Alleluia, alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo Gv 6,37-40
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo
caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la
volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di
quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede
in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Caro fra Sereno, una domanda che il 90% dei tuoi discepoli ti vorrebbe farti è: esiste il purgatorio? In quale lettura è scritto? Grazie.
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