Sant'Andrea.
Il Concilio Vaticano II ha chiesto di aprire più largamente
ai fedeli i tesori delle Sacre Scritture. Si è voluto diffondere la Bibbia in ogni famiglia,
regalarla ad ogni nuova coppia al loro matrimonio. Il Cardinale Martini sognava
che diventasse il libro di ogni giovane europeo. Ma la realtà a sessant’anni
dal Concilio è molto più modesta se non triste. Molti sposi escono dalla chiesa
lasciando la Bibbia appena regalata sullo scranno. Giovani
confessano che non hanno mai aperto la Bibbia e non ne hanno nemmeno avuto la
curiosità. Adulti hanno tentato di leggere anche solo il Vangelo e si
sono scoraggiati “perché, Padre, non lo capisco”. Gruppi parrocchiali non vogliono
confrontarsi sul Vangelo perché non gli interessa.
Cominciando da Gerusalemme gli apostoli su mandato
di Gesù hanno annunciato e realizzato in tutto il mondo la conversione e il
perdono dei peccati, donando a chi apriva il cuore lo Spirito che loro stessi avevano ricevuto (vd. Luca 24,47).
La Chiesa è stata una presenza viva, un evento,
formato da persone che dedicavano la loro vita al Regno di Dio e introducevano
gli altri in questa Via nuova e vivente. Portavano anche le Scritture con loro come
nutrimento e punto di riferimento.
Se non c'è nessuno che annuncia, come crederanno? Se
non c'è nessuno che vive rettamente il Vangelo come si convertiranno alla Verità?
Se non c'è la proposta di un cammino serio di conversione e di approfondimento della
vita cristiana, come i battezzati potranno essere sale, luce e lievito?
Prima
Lettura Rm 10,9-18
La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!».
Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?». Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro:
«Per tutta la terra è corsa la loro voce,
e fino agli estremi confini del mondo le loro parole».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli
narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza
linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto al Vangelo Mt
4,19
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.
Vangelo Mt 4,18-22
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due
fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti
in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni
suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro
reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo
seguirono.
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