Dio ti vuole felice!
-Benissimo. Mi renderebbe felice, non morire mai! – Ma Dio ha lasciato la
morte, anzi, dice che è preferibile scegliere la morte piuttosto rinnegare la
sua Alleanza (prima lettura). – Sarei felice se potessi fare tutto ciò che mi
piace! – Ma Dio dice: ho questa fiducia … : che quanto noi vi ordiniamo già lo
facciate e continuerete a farlo (seconda
lettura). – Vorrei che il mio
matrimonio in paradiso sia pienamente soddisfacente e armonioso… - Ma Dio dice:
in paradiso non c'è più matrimonio così come si intende sulla terra! (Vangelo).
-Ma Dio mi vuole davvero
felice? Mi viene il dubbio! In ogni caso ecco che mi ritrovo nemico di Dio nel
profondo. – Seguire Dio e le sue promesse seriamente esige un cambiamento
profondo di mentalità. – Cosa ne avrò in cambio? – La vita eterna, la
risurrezione. – Eh, va bene. Ma nel frattempo, non posso fare ciò che voglio,
non posso investirmi totalmente in una mia passione, devo ricordarmi sempre della
morte.
-Guarda che non è così. Per chi crede in Cristo, già, fin da adesso, opera
la risurrezione, la vita eterna, il superamento della morte e della schiavitù degli
idoli. – In che modo? – Non hai più timore
come prima della morte e sei meno ricattabile. Seguendo i precetti di Dio eviti molti errori che danneggiano la tua vita e la tua salute. Sapendo che Dio ti riserva una
promessa sopporti con animo più sereno le difficoltà della vita, sai che sono passeggere
e non sono l’ultima parola della tua vita, non permetti a nessuno di giudicare
la tua dignità sulle tue fortune o sfortune del momento: ricchezza, ceto
sociale, giovinezza, salute, bellezza … Vedi poi come i miti degli Antichi
erano tutti fortemente sessualizzati: il cielo si stende sulla terra e dal loro
amplesso lei è resa feconda e genera piante e animali… Giove che è il Dio supremo
è anche il maschio alfa che si prende gioco di una giovane Europa e abusa di
lei, … Donne e anche uomini sono preda del desiderio e dei capricci sessuali
degli dèi e delle dèe, che, per questo motivo, possono perseguitarli. Invece, la
fede di questo popolo piccolissimo in un Dio non sessuato, puro Spirito e
Creatore dal nulla è profondamente originale e liberante. Gli ebrei non piegano
le ginocchia di fronte a pianeti, stelle, sole, oroscopi, e neppure praticano
la prostituzione sacra o cose del genere. Eppure hanno un grande senso della
sacralità del matrimonio e della famiglia. E lo vivono con impegno e gioia avendo
come modello i sentimenti di Dio stesso che si dichiara Sposo d’Israele, Padre
del Popolo e dei credenti e sapendo che i legami di amore saranno ricostituiti
nella risurrezione.
-Ma questo non idolatrare le realtà di questo mondo non farà che uno si distacca da questo mondo, si disincarna!? – Questo è ciò che è successo ai Greci quando hanno cominciato a comprendere che i loro miti erano troppo grezzi. Hanno cercato l’eternità nelle Idee astratte e intangibili nel supercielo. Invece il Dio degli ebrei è il Dio dell’Incarnazione. Quindi non siamo schiavi di questo orizzonte terreno ma, facendo la volontà di Dio secondo valori veri profondamente adatti all’uomo, so che il mio presente terreno, passeggero, limitato e fragile è il luogo in cui si forgia la mia eternità. Quindi vivrò con serietà e responsabilità ma senza ansia né senso tragico di perdita nel caso di fallimenti o di separazioni, non vivrò in maniera ossessiva “à la recherche du temps perdu” di proustiana memoria. Vedi quanti sono disperati quando un amore (anche per un cane) viene perduto, quando sperimentano il fallimento, anche solo scolastico... C'è perfino chi, alla ricerca di un Assoluto, si consegna ad Associazioni delle tenebre che puniscono le infedeltà con la morte!
Invece, in questa tua carne abita il Verbo di Dio, sei membro di Cristo risorto, figlio di Dio!
Prima
Lettura 2 Mac 7, 1-2. 9-14
Il re dell'universo ci risusciterà a vita nuova ed
eterna.
Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 16
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la
mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.
Tieni saldi i miei
passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come
pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.
Seconda Lettura 2 Ts 2, 16 - 3, 5
Il Signore vi confermi in ogni opera e
parola di bene.
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù
Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una
consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi
in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e
sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini
corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele:
egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo
già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori
all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Canto al Vangelo Ap 1,5.6
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Alleluia.
Vangelo Lc 20, 27-38 Forma breve Lc 20, 27.34-38
Dio non è dei morti, ma dei viventi.
Dal
vangelo secondo Luca
[ In
quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è
risurrezione ] –
e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il
fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la
moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette
fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese
il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.
Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà
moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: [ «I figli di questo mondo prendono moglie e
prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della
risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono
più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della
risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato
anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo,
Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché
tutti vivono per lui». ]
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