San Paolo conclude che tutto ciò che poteva
avvantaggiarlo nella corsa alla Giustificazione davanti a Dio e quindi per la
salvezza, è come una perdita, come spazzatura, “a
motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore”. Quindi
tutto ciò che aveva ricevuto per nascita e anche il suo zelo personale per la
legge, sono stati inutili? No! Addirittura, essendo zelante ha sperimentato direttamente già
sulla propria pelle, nel suo cuore, i limiti delle sue pratiche, ha toccato con
mano che la Legge non può giustificare ma serve solo a far prendere coscienza
del peccato e quindi apre alla ricerca di altro. Altro che ha trovato nella testimonianza
di Stefano, nella sua pace luminosa e nel suo perdono a chi lo uccideva, che ha
trovato certamente in altri discepoli del Nazareno e infine nell’incontro con Lui,
Gesù, apparso sulla via di Damasco.
E cosa ha trovato? Mentre la sua osservanza dei
precetti gli dava la soddisfazione sempre inquieta di traguardi raggiunti, in Gesù egli ha trovato il
Buon Pastore pronto a lasciare le novantanove pecore nel deserto per andare in
cerca di lui, pecora smarrita, senza giudicarlo, gioioso di averlo trovato e
riportato nell’ovile. Paolo ha sperimentato di essere amato gratuitamente, senza
aver bisogno di meritare nulla.
Prima
Lettura Fil 3, 3-8
Queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una
perdita a motivo di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, i veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne, sebbene anche in essa io possa confidare.
Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all’età di otto giorni, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile.
Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cantate
al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate
il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi,
stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Canto al Vangelo Mt 11,28
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo Lc 15, 1-10
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per
ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i
peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde
una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta,
finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle
spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con
me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico:
così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per
novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada
e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla
trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho
trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli
angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
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