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martedì 13 settembre 2022

IL PRIMO CARISMA E' QUELLO DELL'APOSTOLO / san Giovanni Crisostomo, 13 settembre.

 


San Paolo afferma che il primo carisma nella Chiesa è quello degli apostoli, che hanno come compito la responsabilità globale della missione di Cristo nel mondo e, in particolare, di annunciare in verità la Buona Notizia del Signore della Vita, crocifisso e risorto, pieno di compassione per gli uomini.

Oggi si festeggia san Giovanni Crisostomo, ossia “Bocca d’oro”, chiamato così per la sua predicazione ispirata, fu Patriarca di Costantinopoli negli ultimi dieci anni della sua vita. Ma la sua attività energica di riforma gli costò l’esilio, una prima poi una seconda volta fino alla morte. Non cessò però di svolgere una grande attività nel suo luogo di allontanamento. Era il Vescovo di un popolo interamente battezzato, e fu quindi combattuto da cristiani, perché predicava il Vangelo con integrità. La resistenza al Vangelo, e il disprezzo dei pastori, non viene solo dai pagani ma anche dall’interno della Chiesa. Il problema esiste fin dall’origine. San Giovanni si trova in difficoltà con uno che cerca di appropriarsi della comunità locale (3 Gv 9-11). Anche san Paolo parla di membri della comunità che gli hanno fatto molto male, e anche di gruppi che non portano arricchimento con i loro carismi ma divisione. Profetizza anche che, finita la sua guida ferma, entreranno nella comunità “lupi rapaci che non risparmieranno il gregge” (Atti 20,29). La società di oggi rifiuta la fede nel peccato originale che non comprende. Il Concilio dice che questo porta a gravissimi errori, in particolare nel campo educativo. Ma oggi i danni provocati da una visione della vita che non tiene conto del male profondo che abita l’uomo si sono generalizzati e hanno penetrato intimamente le comunità cristiane, per cui l’esigenza della conversione e del combattimento spirituale viene negata o travisata.

Chiediamo al Signore di donarci una piena conversione, fedele a lui e alla Chiesa.

 

Prima Lettura  1 Cor 12, 12-14. 27-31
Voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.
Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 99
Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.   

Canto al Vangelo 
 Lc 7,16 
Alleluia, alleluia.

Un grande profeta è sorto tra noi,
Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
 
Vangelo
   Lc 7, 11-17
Ragazzo, dico a te, àlzati!

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

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