Marána tha! Vieni, Signore Gesù!.
il ritornello del Salmo di oggi è preso da Apocalisse 22,22. È il penultimo versetto della Bibbia. Chiudiamo con queste letture l’Anno Liturgico.
il ritornello del Salmo di oggi è preso da Apocalisse 22,22. È il penultimo versetto della Bibbia. Chiudiamo con queste letture l’Anno Liturgico.
Impressiona nel Vangelo che
Gesù ci metta in guardia affinché il giorno della sua venuta non sia per noi come
un laccio di cacciatore che piomba addosso alla preda. Il Signore non è l’Amore
misericordioso? Non è l’amico dell’uomo che ha perdonato tutti i peccati?
È però una misericordia
seria che ci chiede una scelta chiara. Sappiamo che il nostro incontro
definitivo con Cristo si realizza attraverso alla morte, e la morte per quasi tutti,
credenti e non, è proprio come il laccio del cacciatore che si abbatte sulla
sua preda. Quando il medico ha annunciato a Padre Dehon (fondatore dei
dehoniani) che stava per morire, questi ha battuto le mani in un applauso di
gioia! Andava da Gesù! Diceva il medico - ed erano tempi più cristiani dei nostri - che
in tutta la sua vita era la prima volta che vedeva un paziente reagire così. Quando
hanno annunciato a papa Giovanni XXIII che non c'era più nulla da fare, il suo
segretario si è messo a piangere, e papa Giovanni gli ha detto: “Stupido, piangi
mentre mi danno la più bella notizia che si possa dare ad un prete!”
Sono pochi quelli che muoiono
così, anche se ho incontrato alcuni credenti veramente esemplari, presbiteri e
laici. Quando don “Mimì” Galluccio ha ricevuto la notizia che non c’erano più speranze
l’ho visto “incassare il colpo”. Dopo due giorni l’ho rivisto: totalmente
sereno. Ieri ho portato l’olio degli infermi ad una sorella anziana che non riusciva
più a parlare ma capiva tutto, e, aprendo il Vangelo perché il Signore ci dia
una Parola, il Vangelo ha dato il passo dove Gesù parla dell’albero buono che porta
frutti buoni. È vero Gesù parla anche dell’albero cattivo, ma ho capito che lei
era l’albero buono. Anche il fatto che la figlia mi abbia chiamato perché la
mamma riceva i sacramenti è segno che questa mamma ha trasmesso la fede ai figli.
Il documento recente della Congregazione per la Fede sulla Sepoltura dei fedeli
e la Cremazione inizia così: “Per risorgere con Cristo, bisogna morire con Cristo”.
Purtroppo costatiamo che sempre meno i nostri battezzati muoiono con il
conforto dei sacramenti. È un segno preoccupante per noi pastori. Nessuno vuole
mettere limiti alla potenza della misericordia di Gesù e il suo dialogare
intimamente con i suoi figli fino all’ultimo anche al di fuori dei sacramenti, ma
perché rischiare su una svolta così fondamentale della vita?, perché non dare
la testimonianza che ci affidiamo a Cristo in vita e in morte?
Faccio appello a tutti: chi è seriamente ammalato chiami la parrocchia per ricevere i sacramenti regolarmente e in particolare l’unzione degli infermi, anche più volte nel decorso della malattia. I familiari non si nascondino dietro il dito e aiutino il loro congiunto ammalato a ricevere questo conforto. Ne saranno ringraziati in eterno. Ho vissuto tante esperienze in cui il Signore ha cambiato la sorte di un ammalato, anche moribondo, attraverso questo sacramento, e ha manifestato che per Lui è importante che si riceva questo sacramento, questo dono, anche per persone che sono peraltro assidue alla comunione, che sono, come si dice “già a posto”.
Una volta sono stato
salvato io misericordiosamente, e posso dire miracolosamente, da un incidente molto
grave che poteva essere fatale: un giorno in convento, stavo da solo e ho messo
il piede in fallo in una scala di ferro molto ripida che non aveva passamano. Sarei
dovuto cadere testa in avanti sui gradini di ferro e anche se non morivo, sarei
rimasto senza possibilità di soccorso per molto tempo. Invece sono stato
trasportato lateralmente di circa 70 centimetri, strisciando contro il muro e
cadendo poi riverso su un cassa di bottiglie vuote e mi sono rotto solo una
costola.
Il primo pensiero è stato
di respirare. Il secondo è stato di costatare che non stavo pregando. E se
morivo in quell’istante? Ho sentito che il mio cuore era indurito. Grazie alla costola
rotta non ho dormito quasi per un mese e ho potuto pregare tantissimo! Grazie Signore!
Nel Vangelo Gesù ci mette
in guardia che non si appesantiscano i nostri cuori. Le dissipazioni appesantiscono
il cuore come pure il troppo bere. E su questo siamo d’accordo. Ma Gesù dice
pure che lasciarsi prendere dagli affanni della vita appesantisce il cuore.
Su questo, credo che dobbiamo un po’ tutti farci un
serio esame di coscienza. Probabilmente ci sentiamo giustificati quando ci lasciamo prendere dagli affanni della vita. Ed è chiaro che Gesù non vuole neppure persone
che fuggano davanti alle loro responsabilità familiari o di lavoro, ecc.
Però non possiamo annullare la Parola di Dio. Solo chi prega
in modo incessante e mette il Signore realmente al primo posto potrà trovare giorno
dopo giorno quell’equilibrio spirituale che lo vedrà avere un cuore libero per Dio
e pienamente impegnato nei propri doveri.
Marána tha! Vieni, Signore Gesù!.
Prima Lettura
Ap 22, 1-7
Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
E non vi sarà più maledizione.
Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
i suoi servi lo adoreranno;
vedranno il suo volto
e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte,
e non avranno più bisogno
di luce di lampada né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà.
E regneranno nei secoli dei secoli.
E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 94
Marána tha! Vieni, Signore Gesù!
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Perché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Canto al Vangelo Lc 21,36
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.
Vangelo Lc 21, 34-36
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
E non vi sarà più maledizione.
Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
i suoi servi lo adoreranno;
vedranno il suo volto
e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte,
e non avranno più bisogno
di luce di lampada né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà.
E regneranno nei secoli dei secoli.
E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 94
Marána tha! Vieni, Signore Gesù!
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Perché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Canto al Vangelo Lc 21,36
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.
Vangelo Lc 21, 34-36
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
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