Il Popolo Sovrano si chiede cosa votare |
Infatti posso, la Chiesa l’ha sempre fatto, dare criteri per
elaborare un giudizio dal quale scaturirà poi il voto di ciascuno.
Sul piano tecnico, purtroppo non sono così bravo e non ho
seguito tanto da vicino l’iter di questa riforma costituzionale per dare un
parere da esperto nel merito di questa riforma. Non è neppure mio ruolo. Mi sono
formato una mia opinione privata e magari in privato, da privato cittadino anch’io,
ne posso parlare, per quello che vale. Consiglio dunque di rivolgersi a persone più preparate, di seguire le trasmissioni che spiegano seriamente il valore delle varie posizioni.
Allora di che cosa vuoi parlare in questo post? Di tutto il resto.
La prima cosa da dire è che bisogna andare a votare. Qualcuno parla di rischio per la democrazia con questa riforma, ecc. Il più grande rischio per la democrazia è l'indifferenza, la non partecipazione. Democrazia significa "potere, governo del popolo". Ci sono varie forme legittime di organizzazione di governo del popolo, ma una cosa è certa: se il popolo (demos) non risponde presente quando si deve esprimere, non c'è più demo-crazia.
Poi il principio di fondo che come cristiano e presbitero cristiano
devo affermare a voce alta è che il 4 dicembre bisogna votare in merito ad una riforma
costituzionale e basta. Il di più viene dal maligno.
Se non mi piace questo governo ma giudico buona la riforma
devo votare sì. Poi ci saranno altre sedi e altre scadenze per bocciare l’insieme
dell’azione del governo e scegliere altri rappresentanti. È semplice ma sembra che
a molti sfugga questo, e purtroppo, da vari partiti è lanciato il messaggio che
questa è l’occasione buona per punire i governanti attuali. Questo non è cristiano
e neppure razionale. Purtroppo, come detto, non è estraneo al comportamento
diffuso della gente ed è una profonda radice dei mali di questa nostra nazione.
Se non voto solo in funzione di un giudizio su una riforma, rischio di votare in funzione di umori e passioni, come rancori, invidia, avidità che producono il fenomeno del clientelismo. Purtroppo il votare in funzione di questi elementi in particolare in funzione di promesse di favori o altro affligge profondamente la nostra realtà.
Logicamente, al contrario, se mi piace questo governo e penso che questa riforma non fa il bene dell'Italia, devo votare no.
Logicamente, al contrario, se mi piace questo governo e penso che questa riforma non fa il bene dell'Italia, devo votare no.
Si cerchi poi di non lasciarsi influenzare da slogan stupidi, tipo: "votare no significa tornare indietro di 30 anni, 30 anni fa eri giovane, vota no!", o altre cose del genere.
Quindi si deve ascoltare i dibattiti e le informazioni con l'intelligenza di chi cerca di comprendere ciò che riguarda il fondo del referendum del 4 dicembre e non tener conto di tutto il resto. Anzi, se vedo che qualcuno parla costantemente di altro che della riforma sulla quale il popolo si deve esprimere, questo mi fa capire che le sue indicazioni di voto sono sospette.
Nessun commento:
Posta un commento