“Allora
creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue
assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante
durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come
protezione.”
Il
Signore promette pace e lo esprime con il simbolo che caratterizza la
liberazione dall’Egitto (Esodo 13, 21-22) e il tempo del “fidanzamento nel deserto”
d’Israele col suo Dio.
Tante
volte per la celebrazione del loro 25° di matrimonio gli sposi, sopratutto la donna,
chiedono che sia il più possibile “come quel giorno”. Talvolta è troppo, è sentimentalismo
che indica che l’amore non è maturato, ma un po’ di nostalgia per le grazie felici
dei primi tempi è più che normale. Dio dice che il suo amore è sempre vivo nella
sua freschezza e che, malgrado le nostre mancanze, le nostre stanchezze, può rinnovare
i nostri cuori.
Anzi,Dio ci prepara sorprese
migliori di ciò che abbiamo mai vissuto. Il Vangelo testimonia la gioia di Gesù
che costata la fede del centurione, come un fiorire dello Spirito nell’umanità anche
pagana. Questo centurione va aldilà di ciò che Paolo costata nella lettera ai
romani: “Quando i pagani, che non hanno la legge, per
natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se
stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come
risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi
ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono”. (Rm 2:14-15). Quando Gesù annuncia
che molti verranno da Oriente e Occidente per sedersi alla mensa di Dio apre
una prospettiva meravigliosa.
Agli sposi che portano il peso e
spesso anche le asperità del giogo coniugale, costatando sconsolati che il loro
matrimonio sembra solo acqua e che la festa è bell’e finita , papa Francesco ripete
spesso che il vino migliore deve ancora venire. Anche se non lo comprendiamo e siamo oggi pessimisti.
Prima
Lettura Is
4,2-6
Ci sarà gioia per gli scampati di Israele.
Ci sarà gioia per gli scampati di Israele.
Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 121
Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
Canto al Vangelo Sal 79,4
Alleluia, alleluia.
Signore, nostro Dio, vieni a liberarci:
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Alleluia.
Vangelo Mt 8, 5-11
Molti dall'oriente e dall'occidente verranno nel regno dei cieli.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
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