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domenica 6 gennaio 2019

EPIFANIA: UNA TAPPA VERSO LA PASQUA / 6 gennaio



Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l'anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 21 aprile 2019.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 6 marzo 2019.
L'Ascensione del Signore, il 2 giugno 2019.
La Pentecoste, il 9 giugno 2019.
La prima domenica di Avvento, il 1° dicembre 2019.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei Santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.


Certamente l’Epifania è una delle feste principali dei cristiani con una ricchezza di elementi straordinaria. Ne è testimone la menzione speciale che se ne fa all’interno della preghiera eucaristica. Durante l’anno ci sono così solo Natale e Pasqua (per tutti i giorni della loro Ottava), l’Ascensione e la Pentecoste. Ma un memento particolare hanno anche tutte le domeniche. E proprio l’Annuncio del giorno di Pasqua che ho inserito in testa di questo post e che si proclama dopo il Vangelo mette in Luce la centralità della Pasqua per i cristiani, la dipendenza della nostra fede e della nostra salvezza da questo evento che supera ogni altro evento. Per la fedeltà di Dio dal momento dell’Incarnazione siamo certi di essere salvati, ma se Cristo non fosse risorto “vana è la vostra fede e siete ancora nei vostri peccati” (1 Cor 15,17; vedi anche 14).
Dimenticarlo porta a tutta una serie di storture nella vita spirituale.
In modo specifico i Re Magi che hanno lasciato comodità e sicurezza,, hanno rischiato il loro prestigio andando dietro a questa stella, sono uno stimolo grandissimo per noi a non fermarci in sicurezze comode, ma ad essere pellegrini della verità, seri ed esigenti per noi stessi. Noi che abbiamo Cristo dentro per la fede e per il battesimo, siamo pellegrini in costante conversione oppure credenti seduti? Siamo capaci del viaggio interiore per conoscerlo meglio e cercare di piacere in tutto al Signore?

Prima Lettura  Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.
Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda Lettura  Ef 3,2-3a.5-6

Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Canto al Vangelo  Cf Mt 2,2
Alleluia, alleluia.

Abbiamo visto la tua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore
Alleluia.

  
Vangelo  Mt 2,1-12
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
  
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o il sacerdote, o anche un cantore, può dare l'annunzio del giorno della Pasqua.

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