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venerdì 4 gennaio 2019

CHI PECCA VIENE VERAMENTE DAL DIAVOLO? / 4 gennaio

Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo - e lo seguirono.

Queste letture creano sempre un certo disagio perché san Giovanni afferma che chi commette il peccato viene dal diavolo e chi è generato da Dio non commette peccato. C'è qualcuno che non commette peccati? Chi ha sempre ragione, non sbaglia mai, chi non è capace di chiedere scusa e perdono, chi è sempre sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, sappiamo che ha bisogno di tante preghiere e magari anche di un buon psichiatra.
Ma san Giovanni parla delle nostre (inevitabili) fragilità o di un peccato radicale e più profondo?
Lo stesso san Giovanni dice nel Vangelo che lo Spirito Santo venendo dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. “Riguardo al peccato perché non credono in me” (Gv. 16,9). Solo Gesù salva. Chi rifiuta di credere è già condannato (Gv. 3,18). Credere, il Cristianesimo, è un cammino, anzi, un cammino in discesa dall’orgoglio verso la luce. Chi cammina cambia! Chi non vuole cambiare non cammina! Chi cammina testimonia di non essere arrivato ancora! Chi crede in Cristo si appoggia a Lui, si lascia guidare da Lui, lo segue nel cammino. È santificato dal suo atto di fede in Lui e dalla sua unione con Lui nel battesimo ma non è ancora perfetto: uno solo è il Santo.
Purtroppo siamo molto moralisti, per noi stessi e per gli altri. Per noi chi non sbaglia è santo mentre per Dio è santo solo chi ama. E insegniamo anche ai bambini e alle persone che si avvicinano alla Chiesa le nostre dottrine insistendo più sulle (piccole) mancanze che sul rapporto intimo con Gesù e la sua guida (l’unzione di cui parlava san Giovanni: tutto è logico nella sua lettera!).
Dentro di noi ci sono quelle categorie di sacro e non sacro, di puro e impuro, che Gesù relativizza con decisione in tutta la sua predicazione e in tutti i suoi gesti. L’enfasi con la quale gli evangelisti riportano questi episodi dimostrano che anche per loro, prima di incontrare Gesù queste categorie erano molto importanti. Comprendono come il non ricadere nella trappola dei tabù e dell’assolutizzazione delle apparenze o dei gesti esterni a scapito della sincerità del cuore, ma ancor più a scapito della forza infinita e necessaria della Misericordia è essenziale per evangelizzare.

E intanto, per andare all'essenziale che dimentichiamo molto spesso: chi non ama il suo fratello non è da Dio.

Prima Lettura   1 Gv 3, 7-10
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com’egli 
[Gesù]è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.

Salmo Responsoriale    Dal Salmo 97
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.


Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.

Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

Canto al Vangelo   
Eb 1,1-2
Alleluia, alleluia.

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.

Vangelo
   Gv 1, 35-42
Abbiamo trovato il Messia.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.  

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