Avevo un confratello che proveniva da una regione di vino pregiato.
Suo fratello che aveva ripreso l’attività di famiglia mi ha
dato questa testimonianza:
“È grazie a mia moglie se mi sono salvato. Non so se mio fratello
ti ha detto che nostro padre è morto di cirrosi epatica. Con vari episodi di
coma e di ricupero in extremis. Una cosa bruttissima da vedere e vivere. Io non
sono mai stato ubriaco. Ma esageravo. Ero ormai abituato a bere e arrivavo
spesso al punto in cui cominci a perdere la piena lucidità, sei un po’ stordito,
appesantito, meno efficiente.
Abbiamo litigato spesso su questo punto con mia moglie. Un pomeriggio
tornando a casa ho trovato un biglietto sul tavolo della cucina: “Sono a casa
di mia mamma con i bambini. Li puoi vedere quando vuoi, sono sempre tua moglie
ma torno solo se smetti di bere. Ti amo!”
Sono andato lì. Abbiamo avuto una discussione e un
chiarimento ma lei è stata irremovibile. Allora ho smesso completamente di
bere. Da quando non bevo più vedo che i miei amici esagerano anche loro e mi fa
male. Prima non me ne accorgevo.”
Questo non è certo divorzio. È un rimedio estremo e
rischioso ma anche coraggioso da parte di questa donna. Ogni caso deve maturare
nella coscienza e nella preghiera.
Ho detto che si tratta di una regione di vino pregiato. Sono
stato lì alcuni giorni con il parroco, uomo virtuoso e zelante con due
parrocchie, e tutto il lavoro parrocchiale in doppio. Alle cinque del
pomeriggio mi diceva: “adesso devo fermarmi un po’, prendiamo un caffè”. Non beveva
a tavola ma il caffè era sempre corretto con la grappa …
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