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mercoledì 16 gennaio 2019

PER NON ESSERE SCHIAVI TUTTA LA VITA / mercoledì 1a sett. T.O.



Tutti mortali! Inesorabilmente. Camminiamo tutti verso la morte. Siamo come qualcuno capitato su un groviglio di terra, tronchi, ecc., una specie di zattera ormai portata dalla corrente del fiume, troppo veloce, troppo largo per poter approdare alla riva. E questa zattera perde man mano i pezzi, si inzuppa e comincia ad affondare mentre il fiume si avvicina alla foce. Se qualcuno non viene a salvarti e portarti al sicuro il tuo destino è morire annegato nel mare senza confini.
Siamo da sempre in lotta contro la morte. Questa lotta si chiama – seguendo la radice greca – agonia. E rifiutiamo tutto ciò che ha odore di morte anche se sappiamo di esserne sempre prigionieri. La nostra prigionia sembra talvolta più stretta, talvolta più larga, ma senza un salvatore vero non abbiamo scampo. Attraverso la paura della morte, proponendoci soluzioni false, il demonio ci consiglia, ci condiziona, ci fa suoi schiavi obbedienti anche se non ce ne rendiamo conto. Quello che facciamo ci sembra una salvezza, ci sembra l'unica soluzione. Non è forse quello che fanno tutti?
Gesù ha osato ciò che nessuno poteva nemmeno immaginare: attraversando volontariamente la stessa morte, guidato dal Padre e appoggiandosi a Lui, alla sua volontà, alla sua misericordia, ha vinto il suo potere e quindi quello del demonio. Solo Dio può salvarti dalla morte e solo Gesù è la via per andare al Padre. Anche Lui è il Vivente, Dio da Dio.
Nel Vangelo egli libera dalla febbre, dalle malattie, dagli spiriti impuri.
Essere guarito da una malattia, anche da un disturbo provocato dal demonio, certamente dà sollievo. Ma se non diventa un segno che fa scattare o sostiene la conversione, non è sufficiente per la salvezza. È solo una tregua ma rimango sulla mia zattera che affonda sempre di più. Solo obbedendo a Cristo potrò lasciarla o vederla trasformata in nave sicura che mi condurrà al porto. Per conoscere la gioia della salvezza, obbedirò alla Chiesa, ai miei superiori, perché sono strumenti di Cristo, che ha dato la vita per me e mi ha salvato.

Prima Lettura   Eb 2, 14-18
Egli doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare misericordioso.

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.  

Canto al Vangelo 
  Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.


Vangelo 
  Mc 1, 29-39
Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

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