L'obolo della vedova - J. Tissot, Brooklyn Museum. |
Dopo
l’arresto di Giovanni Battista, Gesù inizia la sua predicazione riprendendo le
stesse parole del suo precursore: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Sono in continuità, servono lo stesso Dio. Che
umiltà (e Sapienza): Dio non si proclama Dio, il Messia non si proclama Messia,
non si mette in fronte nessuna etichetta. È la forza della sua Parola e del sue
opere che devono permettere di aprire i cuori a chi lo cerca e di comprendere chi è.
Nell’omelia
dell’Epifania papa Francesco ha illustrato in modo stupendo questo aspetto
fondamentale. Ne cito lunghi brani:
… Potremmo pensare: sarebbe stato meglio se
la stella di Gesù fosse apparsa a Roma sul colle Palatino, dal quale Augusto
regnava sul mondo; tutto l’impero sarebbe diventato subito cristiano. Oppure,
se avesse illuminato il palazzo di Erode, questi avrebbe potuto fare del bene,
anziché del male. Ma la luce di Dio non va da chi splende di luce propria. Dio
si propone, non si impone; illumina, ma non abbaglia. È sempre grande la
tentazione di confondere la luce di Dio con le luci del mondo. Quante volte
abbiamo inseguito i seducenti bagliori del potere e della ribalta, convinti di
rendere un buon servizio al Vangelo! Ma così abbiamo girato le luci dalla parte
sbagliata, perché Dio non era lì. La sua luce gentile risplende nell’amore
umile. Quante volte poi, come Chiesa, abbiamo provato a brillare di luce
propria! Ma non siamo noi il sole dell’umanità.
Siamo la luna, che, pur
con le sue ombre, riflette la luce vera, il Signore. La Chiesa è il mysterium lunae e il Signore è
la luce del mondo (cfr Gv 9,5).
Lui, non noi.
... Oggi, fratelli e sorelle, siamo invitati
a imitare i Magi. … non si mettono al centro, ma si prostrano a Lui, che è il
centro; … Con Lui utilizzano il linguaggio dell’amore, la stessa lingua che
Gesù, ancora infante, già parla. Infatti i Magi vanno dal Signore non per
ricevere, ma per donare. Ci chiediamo: a Natale abbiamo portato qualche dono a
Gesù, per la sua festa, o ci siamo scambiati regali solo tra di noi? … L’oro, ritenuto l’elemento più
prezioso, ricorda che a Dio va dato il primo posto. Va adorato. Ma per farlo
bisogna privare sé stessi del primo posto e credersi bisognosi, non
autosufficienti. Ecco allora l’incenso,
a simboleggiare la relazione col Signore, la preghiera, che come profumo sale a
Dio (cfr Sal 141,2).
Ma, come l’incenso per profumare deve bruciare, così per la preghiera occorre
“bruciare” un po’ di tempo, spenderlo per il Signore. E farlo davvero, non solo
a parole. A proposito di fatti, ecco la mirra, unguento che verrà utilizzato per avvolgere con amore il
corpo di Gesù deposto dalla croce (cfr Gv 19,39). Il Signore gradisce che ci prendiamo cura dei
corpi provati dalla sofferenza, della sua carne più debole, di chi è rimasto
indietro, di chi può solo ricevere senza dare nulla di materiale in cambio. È
preziosa agli occhi di Dio la misericordia verso chi non ha da restituire, la
gratuità!
Prima Lettura 1
Gv 3,22 - 4,6
Mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono da Dio.
Mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono da Dio.
Dalla prima lettera di san
Giovanni apostolo.
Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 2
Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli.
Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 2
Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli.
Voglio annunciare il
decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane».
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane».
E ora, siate saggi, o
sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.
Canto al Vangelo Mt 4,23
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno,
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.
Vangelo Mt 4, 12-17. 23-25
Il regno dei cieli è vicino.
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.
Canto al Vangelo Mt 4,23
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno,
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.
Vangelo Mt 4, 12-17. 23-25
Il regno dei cieli è vicino.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
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