Visualizzazioni totali

mercoledì 23 gennaio 2019

MANIFESTO DEI GIOVANI PER LA CURA DELLA CASA COMUNE / GMG di Panama


Giovani ticinesi in Panama per la GMG.
Oggi il Papa è partito per la GMG di Panama. Secondo la sua richiesta, specialmente in questi giorni, recitiamo il Rosario della Pace. 
A Panama, si è appena concluso un convegno sul tema della cura della casa comune con la pubblicazione di un manifesto dei giovani contenente cinque richieste ai governi e alle autorità mondiali, in particolare i vescovi, chiedendo di attuare la Laudato Si’ di papa Francesco, “con decisione e in modo urgente”. Queste sono le richieste:
-puntare al raggiungimento del 100% di energia rinnovabile, secondo gli obbiettivi dell’accordo di Parigi.
-attuare il Global Compact sulle migrazioni, in particolare riguardo ai rifugiati ambientali.
-proteggere almeno il 30% degli ecosistemi del pianeta entro il 2030 con attenzione speciale alle comunità indigene, secondo la Convenzione ONU sulla diversità biologica..
-rendere universale ed equo l’accesso all’acqua potabile entro il 2030 (sesto obbiettivo Agenda 2030 ONU).
-fare ricorso ad un modello di economia circolare per “superare il mito moderno del progresso materiale illimitato e il paradigma della crescita illimitata”.
Rivolta ai vescovi in particolare è la richiesta di programmi educativi e di formazione dei fedeli a tutti i livelli per coltivare la dimensione ecologica della fede e della vita comunitaria, con un impegno non più marginale ed episodico ma sistematico e organico, indirizzando i cristiani a stili di vita semplici e sostenibili. I vescovi devono sostenere i giovani nella realizzazione di programmi di cura della casa comune.
Penso che questo manifesto sia un documento incoraggiante e che può dare idee nuove da realizzare.
Rimane una domanda necessaria per essere credibili e seri, per fare che la transizione ecologica si attui veramente: noi cristiani della base, in particolare i giovani ma non solo, siamo pronti a porci concretamente il problema e cambiare i nostri stili di vita, a prenderci cura della casa comune a cominciare dal territorio del nostro Comune, del nostro Condominio, e così via …? Siamo pronti ad esaminarci su questo punto e a chiamare peccati le nostre mancanze contro l’ambiente? I peccati contro l’ambiente sono peccati contro la bellezza di Dio, contro il presente e sopratutto contro il futuro di fratelli più giovani, di figli e nipoti, dei bambini che verranno dopo di noi. In particolare il principio di economia circolare è fondamentale: non fare rifiuti ma ridurre, riutilizzare, riciclare, ricuperare. Era il principio economico di base sul quale è vissuta l’umanità dai suoi albori, non tanto per virtù, ma per necessità di sopravvivenza. Dopo due secoli di ubriacatura la Natura passa il conto e l’economia circolare ridiventa una necessità di sopravvivenza per tutti noi. Ci sono in particolare due ambiti che sembravano capaci di servire da bidone della spazzatura ideali tanto erano grandi e in movimento: il mare (e i fiumi, laghi, ecc.) e l’atmosfera. Il fumo del pezzo di gomma che brucio si dilegua, la bottiglia di plastica che butto in mare scompare portata via dalle onde. Invece scopriamo che sono i due contenitori più pericolosi, proprio perché in continuo movimento e senza frontiere. Quando inquino il mare o l’atmosfera dove vivo, inquino potenzialmente il mondo intero. Proprio perché sono ambienti in movimento ma non infiniti, non riesco più a ricuperare la plastica gettata in mare ed essa uccide la vita per decenni, i gas inquinanti liberati nell’atmosfera vi si accumulano producendo l’effetto serra.

Nessun commento:

Posta un commento