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domenica 16 ottobre 2016

SANTA TERESA D'AVILA (1515-1582) sabato 15 ottobre

Teresa d'Avila (preso da Wikipedia)
Il Vangelo di ieri venerdì ci diceva di non temere chi può uccidere il corpo e poi non può più fare nulla, ma di temere Dio solo. Sarebbe stato un buon Vangelo per accompagnare la festa di santa Teresa d’Avila di cui si è sempre notato il coraggio “degno di un uomo”. 

Ma anche le letture di questo sabato sono idonee: Teresa vive in un momento di grandissimo turbamento per la Cristianità. Nasce praticamente con lo scisma d’Occidente ossia la Riforma di Lutero di cui stiamo per celebrare il quinto centenario, e i cui effetti iniziali sono stati certamente disastrosi con guerre, divisioni, persecuzioni, anche se metteva in evidenza la corruzione troppo generalizzata presente da tempo nella società e sopratutto fin nel cuore della Chiesa. Teresa cresce alla Luce di Gesù e nel fermento che porta al grande progetto evangelizzatore del Concilio di Trento (1545-1563).

Il suo desiderio di una vita autentica la porta a iniziare una riforma del Carmelo dove vive. E in una Chiesa molto rilassata ci sono già fermenti e realtà di rinnovamento. Il suo incontro con san Pietro d’Alcantara, riformatore francescano, è decisivo in questo senso.

Nella prima lettura la lettera agli Efesini continua a descriverci una comunità fervente e luminosa, che scopre la bellezza del progetto di Dio: come la comunità fondata da santa Teresa. Se proponi un ideale, sopratutto ai giovani, avrai risposte positive. Il cuore dell'uomo è fatto per la bellezza.

Ma che succede quando ti trovi in una comunità mediocre, stanca e rilassata nell’osservanza della regola, degli impegni assunti?


È proprio quello che succede a santa Teresa. Per ordine del vescovo è mandata a riformare il monastero dell’Incarnazione dalla quale era uscita per fondare un nuovo monastero riformato. Chiaramente le monache non la vogliono: sprangano le porte. Deve arrivare costretta dall'obbedienza, e scortata dalle forze dell’ordine. Brutto inizio. È famoso il suo primo gesto: prende la statua della madonna e la pone sulla sedia della Badessa, cioè la sua, e siede a fianco dicendo: “qui non comando io, la Badessa è la Madonna”. 

Sarebbe stato inutile se fosse rimasto un gesto teatrale fine a se stesso. Invece, piuttosto che parlare di osservanza, di regole, di puntare il dito contro gli abusi o esortare a sforzarsi, vuole conoscere le monache come persone, la loro situazione, le loro famiglie. È madre ma ancora di più sorella. Attraverso questo le monache si sentono amate da Dio concretamente e si crea un clima fraterno che sprigiona le migliori energie spirituali.

Se non mi sento amato da Dio chi me lo fa fare a sacrificarmi? I sensi di colpa, il timore dell’inferno, il timore del sorvegliante?

Se ho già scelto la via della tiepidezza nel vivere gli impegni assunti, non è un rimprovero o un puntare il dito che mi aiuterà a riprendermi. Anzi, questo potrebbe scatenare il peggio, cioè far emergere tutti i risentimenti e i rancori taciuti nei cuori e trasformare una comunità adagiata, tiepida, ma forse tollerante e pacifica in questo aggiustarsi ognuno come vuole, in un covo di serpenti pieni di veleno che si mordono a vicenda. Sicuramente, se l’autorità è forte, questo creerà tanta mormorazione sottobanco e genererà l’ipocrisia nei comportamenti. Altrimenti, se l'autorità è debole, sarà la ribellione aperta e in ogni caso sarà il fallimento per quello che Dio voleva: avere figli che pieni di amore e gratitudine seguano liberamente il suo figlio Gesù Cristo.

Santa Teresa ci fa vedere che ogni comunità, come ogni famiglia, per quanto ferita e deformata, può ricominciare ad amare e essere risanata da Gesù. La sua intercessione ci aiuti  ad essere riformatori secondo il suo stile, lì dove il Signore ci ha posti. Nel mio caso santa Teresa mi aiuti a cominciare questo cammino. 


Prima Lettura  Ef 1, 15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 8 
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.


O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti. 

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Canto al Vangelo 
  Gv 15,26 
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.
  
Vangelo  
Lc 12, 8-12
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire. 

Dal vangelo secondo Luca 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».  

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