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Le immagini che associano i tre arcangeli sono una tradizione molto antica. |
Oggi è la festa dei tre Arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele. Qualcuno ricorda che prima del Concilio ognuno di loro aveva una festa propria, e un suo amico commenta che tale raggruppamento è un tradimento, un segno della decadenza irrimediabile della Chiesa.
La Chiesa è nata, ha testimoniato, si è estesa, ha fermentato la società, e ha vinto, senza nessun calendario liturgico, concentrata sull’essenziale, ossia la Risurrezione di un uomo, costituito Signore di tutti e Via alla Vita eterna. Poi la Chiesa ha continuato ad arricchirsi con varie feste che di per sé non fanno parte della fede e il Calendario è stato rimaneggiato varie volte nel corso dei secoli, tra calendario universale e calendari particolari. E così fu anche dopo il Concilio Vaticano II. Si è approfittato dell’occasione per eliminare anche alcuni santi e devozioni immaginari, come già nel passato con, per esempio, l'eccellente lavoro dei Bollandisti.
Applicarsi su una cosa così mutevole e soprattutto secondaria come il calendario liturgico, fa temere che chi lo fa filtri il moscerino e ingoii il cammello. San Paolo già aveva questo problema. Appare con chiarezza nella comunità dei Galati che dopo aver camminato nella fede retta, si lasciano suggestionare da alcuni ebrei che mettono in primo piano la legge e i suoi precetti e non le promesse di Dio. Per noi che abbiamo conosciuto Cristo sappiamo che l’incontro e la fede in lui ci trasforma profondamente. Ricordo che prima dell’ incontro con Cristo pregavo e ero molto attento ad usare tecniche di preghiera. Dopo, era tutto semplice: Dio onnipotente, che tutto vede tutto può e ama, era mio Padre e stavo davanti a lui come figlio. Non che qualche tecnica, o soprattutto disciplina, non sia utile ma non deve prendere il sopravvento sulla fede. Ora è ciò che è successo ai Galati che hanno sperimentato la salvezza per fede e poi qualcuno “ha tagliato loro la strada”. San Paolo dice : "E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! 7 Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio. 8 Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono; 9 ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire? 10 Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni! 11 Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo" (Galati 4,6-11)
Rallegriamoci, Cristo è risorto. Seguiamo il Vangelo e il Cristo vivente con gioia e semplicità di cuore.
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