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lunedì 9 maggio 2022

QUANDO DIO "COSTRINGE" LA CHIESA AD APRIRSI. PIETRO A CASA DI CORNELIO / lunedì IV sett. di Pasqua.

 



Abbiamo ricevuto l’Unzione interiore dello Spirito Santo, per cui dovremmo capire tutto da soli, man mano che lo Spirito ci suggerisce i passi da fare. Purtroppo non è così e il Signore deve forzarci con dei fatti. Questo avviene, da una parte perché non conosciamo lo Spirito e quindi non sappiamo riconoscere la sua azione, dall’altra perché siamo attaccati alle nostre certezze.

Per Pietro l’idea di evangelizzare i pagani urta contro un divieto tradizionale molto concreto e potente: il tabù alimentare che, da solo, impedisce i contatti intimi tra ebrei e pagani. D’altronde era già vietato il solo entrare in casa di non circoncisi. Il Signore dà allora dei segni a Pietro. Con fatica egli si arrende alla voce interiore (Dio ha purificato tutti i cibi), poi alla coincidenza tra questa e l’arrivo dei messaggeri di Cornelio, e infine agli effetti del dono dello Spirito appena annuncia il Kerigma.

Ma purtroppo, non c'è solo in noi la resistenza comune a tutti gli uomini, frutto dell’abitudine, dell’educazione ricevuta... Tante volte non siamo disponibili ad arrenderci ai segnali del Signore. Preferiamo le nostre tradizioni alla Parola di Dio viva. Siamo dei prigionieri che si lamentano ma rifiutano di uscire dalla prigione perché dona sicurezza, identità. Gesù ci vuole liberi. Liberi perché legati al Padre della Vita. Pensiamo di trovare invece la vita legandoci ai nostri caprici o a ladri e briganti venuti per rubare, uccidere e distruggere”. Gesù invece è venuto perché perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Gesù è l’unico Mediatore. Anche la Vergine Maria, così importante, è mediatrice solo in Gesù Cristo che è l’unica Via. Tutta la sua vita è riferita al Figlio e al suo Mistero.

 

Prima Lettura  At 11, 1-18
Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: “Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!”. Io dissi: “Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca”. Nuovamente la voce dal cielo riprese: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”. Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell’istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell’uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l’angelo presentarsi in casa sua e dirgli: “Manda qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia”. Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: “Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo”. Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All’udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!». 

Salmo Responsoriale
   Dai Salmi  41 e 42
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. 

Canto al Vangelo 
   Gv 10,14
Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore;
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

Vangelo
 
*  Gv 10, 1-10
Io sono la porta delle pecore.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». 

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