Per noi credenti le scene del Vangelo emanano sempre
una luce particolare, per la bellezza dei luoghi, per l'amore che proviamo per Gesù, per la Pace che
egli ci dona. In particolare nella famiglia di Marta, Maria e Lazzaro c'è la gioia
di un’amicizia umana speciale. E forse dimentichiamo che in ogni pagina del Vangelo c'è l'ombra del male e della sofferenza. La Chiesa con Sapienza ci obbliga solo una volta
all’anno a contemplare la crudezza della Passione e della morte in Croce. I Santi
hanno capito che possono trovare lì una forza insuperabile e, volontariamente, sono assidui
nella contemplazione della Croce.
Ma anche nel calore dell’amicizia della famiglia di
Lazzaro e nella gioia dei benefici immensi ricevuti, della vittoria dell’amore
divino sulla morte, si eleva la nube oscura di Satana, colui che, morto eternamente di una
sconfitta sempre bruciante, vuole portare la morte a quante più persone
possibili. Invece di suscitare solo gratitudine e gioia, il bene risveglia
invidia, paura, odio. Gesù non vive in una bolla felice e spensierata. È cosciente
di questa lotta. L’ha sperimentata in modo particolare nel deserto ed è proprio
la radicalità del suo aver scelto solo il bene nella obbedienza totale a Dio, che gli
infonde pace e forza di fronte alle minacce e agli attacchi brutali o subdoli del
male.
Questa Settimana Santa è per noi l’occasione di
ribadire e approfondire la nostra scelta esclusiva per il bene, per Dio e i
suoi mezzi. Sarebbe triste ritrovarci Domenica prossima come Pilato, cosciente
di non aver scelto fino in fondo, benché la verità gli sia apparsa nella sua
chiarezza. Ho letto un articolo che mi ha suscitato compassione e mi ha
interrogato in profondità per me, sul dramma che vivono gli ortodossi oggi. È in francese: Jean-François Colosimo : « Lettre ouverte
aux orthodoxes de France qui n’ont pas tort de se sentir mal » - Orthodoxie.com.
In particolare credo che in tutti noi è fortemente radicata la convinzione che la via migliore per essere felici è quella di eliminare, allontanare, soffocare, condannare chi ci disturba oppure mendicare la sua benevolenza. E' la via che scelgono i capi dei sacerdoti decidendo di uccidere non solo Gesù, ma anche Lazzaro.
Prima
Lettura Is 42, 1-7
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento».
Così dice il Signore Dio,
che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il
Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Quando
mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
Se
contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia.
Sono
certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re:
tu solo hai compassione di noi peccatori.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 12, 1-11
Lasciatela fare, perché lo conservi per il giorno della mia
sepoltura.
Dal
vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro,
che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta
serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne
cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si
riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse:
«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati
ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era
un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della
mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete
me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e
accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva
risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche
Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
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